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22 Dicembre 2020 - 16:17
La Scalassa, scalinata che porta da Casalborgone basso al Capoluogo, è da almeno sei mesi in condizioni pietose. Almeno un paio di scalini mancanti, mancorrente in più punti fuori posto o assente. Illuminazione fuori uso da ancora più tempo. Bel biglietto da visita per un paese che vuol fare turismo, avevo commentato più di una volta su questo giornale. Finalmente la solerte Amministrazione, che probabilmente legge ma fa spallucce, ha deciso di accorgersi del piccolo disastro e ieri qualcuno ha messo alle estremità della scalinata un giro di fettuccia bianca e rossa per chiuderne l’accesso.
La Scalassa è stata rifatta ex novo circa due anni fa. A un anno fa risalgono i primi interventi per fissare gradini ballerini e rattoppare un lavoro pensato e eseguito male. Ma quest’amministrazione non vuole mai ammettere di aver buttato soldi in un pessimo lavoro: la colpa viene attribuita a fantomatici motociclisti vandali che scorrazzerebbero sulla Scalassa. Alcuni fedelissimi, disposti a dire qualsiasi cosa e a negare l’evidenza pur di difendere l’amministrazione, spargono questa storiella improbabile come se fosse una verità sacrosanta. Però, alla domanda “ma tu li hai visti?” tutti rispondono “no, mi è stato riferito”. Comunque, per evitare che ciò si ripeta, la Scalassa viene resa inaccessibile alle moto fissando una transenna all’estremità superiore. Tuttavia le cose non migliorano, perché il problema serio non va ricercato nel vandalismo ma nei difetti strutturali e nei materiali inadatti, probabilmente di scarsa qualità.
Ci sarà dunque bisogno, suppongo, di un secondo intervento di risistemazione. Questa vicenda ormai grottesca non è purtroppo un’eccezione. Ci son voluti due anni abbondanti per trovare il modo di far stare in piedi i paletti che segnano il percorso pedonale dalla scuola elementare al centro del paese. Incredibile ma vero. Questi signori – in difficoltà a gestire quella che dovrebbe essere ordinaria amministrazione: insomma, a fare quella manutenzione che servirebbe a tenere il paese in ordine – inseguono invece grandi e fantasiosi progetti ancora più improbabili della pietosa storiella dei motociclisti vandali. A chi giova, ci si chiede di solito in questi casi. Tanti mugugnano ma nessuno osa prendere pubblicamente la parola. Di nuovo, c’è da chiedersi perché.
Comunque sia, in vista delle prossime festività formulo a tutti i lettori i migliori auguri. Speriamo in particolare che il 2021 sia un anno decisamente più fortunato, a tal punto che persino i cantieri per la ristrutturazione “antisismica” delle vecchie scuole possano finalmente chiudere. E speriamo di non dover scrivere su questa doppia ristrutturazione cose analoghe a quelle che occorre, con dispiacere ma in ossequio alla verità dei fatti, scrivere oggi sulla Scalassa.
Ermanno Vitale
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