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16 Settembre 2020 - 12:03
Come si dice in questi casi, ogni commento è superfluo perchè le immagini parlano da sole. Ancora una volta, un’opera di questa amministrazione comunale che passa il tempo a vantare i suoi successi ne dimostra l’inefficienza. La Scalassa appena rifatta - la determina relativa è del 18 febbraio 2019, per un impegno di spesa di euro 9780; la liquidazione di tale spesa è del 9 luglio, e ovviamente in essa si afferma che i lavori sono stati ultimati e correttamente eseguiti – è di nuovo nello stato che le foto testimoniano. E’ passato solo un anno. In realtà, già al tempo del pagamento del lavoro, se ne poteva apprezzare la qualità scadentissima: gradini che si muovevano e si staccavano, così come il mancorrente. Di fatto vi fu un secondo intervento, per “tacconare” i punti più disastrati. Non c’è traccia precisa di un nuovo pagamento alla ditta che eseguì il lavoro, ma il 7 agosto 2019 una nuova determina impegna circa 2500 euro per “riparazione del parapetto nel parco della Torricella a seguito di atti vandalici”, sempre a favore della stessa ditta (tra parentesi: anche questi lavori non hanno migliorato la situazione, in alcuni punti il parapetto sta cedendo: forse perché la zona è soggetta a erosione e frane?). Non viene citata la Scalassa, ma non è da escludere che con l’occasione sia stata data una risistematina, diciamo ... gratis. In effetti si sparse la voce, peraltro senza nessuna prova precisa, che a danneggiare la Scalassa fossero stati i “motociclisti”, dunque che si trattasse anche qui di atti vandalici e non del prevedibile risultato di un lavoro che definire malfatto è un complimento. Non mi dilungo sui dettagli: invito i casalborgonesi a dare un’occhiata di persona per vedere come si spendono i denari pubblici. Comunque, immagino per impedire ai fantomatici motociclisti di passare, insieme a questa riparazione venne collocata una transenna all’estremo superiore della Scalassa. Dunque la scusa dei motociclisti “vandali” adesso non regge più. Ci sarebbe piuttosto da chiedersi se ci sia qualcuno che verifica l’esecuzione a regola d’arte dei lavori, e se questo signore o signora sia competente e faccia questo controllo scrupolosamente. Aggiungo che la Scalassa da tempo non è illuminata. Si preferisce illuminare – a mio avviso inutilmente – i muraglioni di “Sotto gli olmi”, forse nella speranza che i turisti vengano a ammirarli, sempre se prima non si slogano una caviglia, casomai decidano di salire a piedi percorrendo la Scalassa!
La Scalassa è una piccola cosa, in fondo sono solo diecimila euro, ma non è difficile vederci il simbolo dell’inefficienza e dell’incuria in cui è precipitata Casalborgone. Inseguendo la chimera del turismo e degli pseudo grandi progetti, che nel migliore dei casi favoriranno una ristretta cerchia di persone, per primi quelli che “progettano”, si trascura il dovere della semplice buona amministrazione che incomincia con il tenere in ordine l’esistente. E’ come se l’amministratore di un condominio, pur sapendo che il tetto è in cattivo stato e andrebbe fatta l’opportuna manutenzione, proponesse di abbellire prima l’androne perché i visitatori abbiano una migliore impressione del palazzo. Che cosa si potrebbe pensare al riguardo? Forse che l’amministratore non ha il senso della realtà e cede alla vanità, o forse che non fa esattamente gli interessi di tutti i condomini.
Ermanno Vitale
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