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CALCIO. La maglia biancorossa del La Chivasso? Una seconda pelle

CALCIO. La maglia biancorossa del La Chivasso? Una seconda pelle

Il primo mattone è stato posato. Adesso è giunto il momento di dare inizio alla ricostruzione vera e propria. Le difficoltà sono tante e gli ostacoli non mancheranno, ma gli attori chiamati a vivere da protagonisti la prossima annata sportiva del La Chivasso hanno alle spalle l’esperienza giusta per affrontarli. I nuovi acquisti e i “vecchi” si sono ritrovati agli ordini di mister Manuel Lami giovedì all’Ettore Pastore per una sgambata contro la compagine Juniores biancorossa. “Torno a Chivasso per la terza volta e ironia della sorte sempre ogni dieci anni. Ho accettato questa sfida perché sono convinto che possiamo fare bene e che siamo in possesso di tutte le carte in regola per ridare lustro a questa società. Abbiamo costruito una rosa relativamente giovane e che annovera tanti ragazzi che sono cresciuti calcisticamente proprio a Chivasso. Mi stuzzica l’idea di poter fare qualcosa di importante per i colori della mia città”. Voglioso e carico anche Raffaele Poleo che con la maglia biancorossa indosso e la fascia di capitano al braccio ha vinto due campionati di Prima Categoria. “Essere tornato a Chivasso è un qualcosa di emozionante per me. Il mio cuore è sempre rimasto qui all’Ettore Pastore e non vedo l’ora di ricominciare a correre e sudare per questa maglia”. Alfredo Bruno ha vestito la casacca biancorossa a più riprese tra Scuola Calcio e prima squadra e dopo tre anni a Mappano torna anche lui a Chivasso. “Ogni volta che scendo le scale del Pastore le emozioni sono le stesse di quando ero ragazzino: mi batte forte il cuore e non vedo l’ora di iniziare questa avventura. Avere la possibilità di giocare per la squadra della tua città è una cosa fantastica e l’unica cosa che importa è indossare la maglia biancorossa”. Sarà un altro cavallo di ritorno a guidare la formazione Juniores. Si tratta di Luca Borgese che verrà coadiuvato da Alessandro Marchese. Per Borgese è un rientro a 360° perché dopo due anni tornerà a rimettere gli scarpini ai piedi e vestirà anche la casacca della prima squadra.

 
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