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30 Marzo 2020 - 18:46
Il post Coronavirus per il calcio dilettantistico si prospetta tragico. Le previsioni e gli studi della Lega sono stati commentati anche dal presidente della FIGC Gabriele Gravina e le sue parole spaventano non poco: “Rischiamo di perdere oltre tremila società di base: un disastro”. Il numero uno della Federcalcio ha parlato di varie ipotesi legate al campionato di Serie A, ma ha posto l’accento anche sulle categorie minori. “Sono preoccupato per tutto il calcio - ha spiegato il massimo dirigente della FIGC - e non solamente per la massima serie. Dalla Serie B alla Serie C e giù giù fino al mondo dilettantistico, il rischio è quello di perdere oltre tremila società. Sarebbe un disastro. La crisi economica, che seguirà l’emergenza Covid-19, vedrà numerose famiglie in ginocchio e anche lo sport dei figli diventerà una spesa non necessaria”.
La LND genera un movimento enorme: 2,1 miliardi e opportunità di occupazione essenziali. Tra Serie D, Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda, Terza Categoria e giovanili conta più di un milione di tesserati. I dilettanti sono l’anima del movimento calcistico nazionale ma per lo Stato questo bacino vale meno del ricco emisfero “Pro”. La sopravvivenza delle realtà sportive dilettantistiche è in serio pericolo: le entrate per i club arrivano dagli sponsor - prevalentemente locali -, dalla scuola calcio e dai ricavi commerciali, attività che in questo momento non generano introiti Rubinetti chiusi e spese che si moltiplicano: ci sono da fronteggiare l’affitto delle strutture, i rimborsi ai calciatori, il materiale da pagare ai fornitori, le bollette. Se non si dovessero portare a termine le competizioni, le società chiederanno alla Federcalcio almeno il riaccredito delle tasse gara e delle iscrizioni. Il calcio garantisce opportunità di socializzazione, integrazione culturale e valori educativi: il movimento dilettantistico va salvaguardato per evitare un crollo senza precedenti.
“L’obiettivo primario - ha ribadito Gravina - è riprendere la stagione, abbiamo tracciato uno scenario che prevede la ripresa dei campionati perché credo che sia la scelta più giusta. Questa è un’ipotesi che abbiamo il dovere di portare avanti ma stiamo lavorando anche su ipotesi alternative per dare risposte concrete alle nostre società e ai nostri tifosi. Il fondo salva calcio di cui ho parlato terrà conto di tutte le esigenze. Sicuramente i campionati non riprenderanno prima di maggio, questo era uno scenario che avevamo già ipotizzato. La priorità l’abbiamo sempre data alla definizione della competizione sportiva. Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale. Sia la Uefa sia la Fifa si stanno impegnando per far sì che si possa sforare la dead line del 30 giugno fino ad arrivare ad agosto. Questo ci fa piacere, ma dobbiamo anche fare in modo di non andare a compromettere il campionato della stagione 2020-21”.
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