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16 Maggio 2017 - 17:38
Sembra passata una vita da quando la Juniores del Settimo disputava la finale Scudetto in quel di Firenze, invece non è trascorso neppure un anno. Da allora il mondo si è capovolto per Stefano Ambrosini, che a 12 mesi di distanza ha annunciato una nuova avventura calcistica lontano dalla sua seconda casa. L’artefice della splendida cavalcata delle violette è infatti ufficialmente il nuovo allenatore della Prima squadra del Barcanova. “Ho espresso subito la mia idea di calcio al presidente Capricci e ci siamo capiti al volo. La società voleva fortemente che facessi parte dei loro progetti, così c’è stata la fumata bianca - rivela Ambrosini -. Io non porto sponsor, non mi sono mai presentato con lo ‘zainetto’. Questo lo dico subito, tanto per sottolineare che nel mondo del pallone sono a favore della meritocrazia. Poi capisco come certe società abbiano bisogno di una mano in tempi di crisi che intaccano anche il mondo dello sport, ma il ruolo dell’allenatore è fondamentale e per me certi valori contano ancora. Ho apprezzato la chiarezza e la semplicità nei discorsi del presidente del Barcanova”.
Tecnico preparato e carismatico come pochi altri, Ambrosini lascia il Settimo dopo una stagione quanto mai travagliata ma porterà con sé uno splendido ricordo: “E’ stato tutto bellissimo. Non potrò mai dimenticare tre anni speciali, con una crescita straordinaria della squadra. Da quando abbiamo rincorso e superato allo spareggio il Volpiano il sogno è diventato assolutamente unico. La vera soddisfazione è vedere oggi 8-9 miei giocatori in Eccellenza, uno in Serie D, uno negli Stati Uniti... Che dire, sapevo che saremmo arrivati in alto. Umanamente sono legato a tutti loro e con loro sono cresciuto come allenatore, ma ad un certo punto è giusto chiudere questo capitolo straordinario che resterà sempre nel mio cuore”. E chissà che un giorno Ambrosini non possa tornare a casa: “Chi lo sa, il calcio e il mercato sono sempre in movimento, magari un domani potrò tornare ad allenare la Prima squadra...”.
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