Lamentarsi per il pareggio col Sassuolo, dopo sei vittorie consecutive tra campionato e Champions, è eccessivo. Eppure il 2-2 con gli emiliani, che ha consegnato la vetta della classifica all'Inter, fa suonare il campanello d'allarme in casa di una Juventus che - per quanto imbattuta - non ha sempre convinto. "E' mancata un po' di testa", ha detto Maurizio Sarri dopo la frenata all'Allianz Stadium, ma la sensazione è che il suo gioco non sia entrato ancora del tutto nei meccanismi della squadra, complice anche la condizione di qualche interprete. Inevitabile pensare alla forma di Cristiano Ronaldo, tornato al gol dopo un mese di digiuno, ma su rigore. "Ha recuperato resistenza, il passo successivo sarà recuperare brillantezza", ha detto l'allenatore bianconero del portoghese, sfibrato da un noioso problema al ginocchio che lo tormenta da prima della sosta. Sarri si dice ottimista sul pieno recupero dell'attaccante - "la strada è quella giusta" - e, intanto, per fargli ritrovare la forma è costretto a tenere in panchina, a turno, uno tra Higuain e Dybala. Proprio l'ingresso di quest'ultimo contro il Sassuolo ha dato la scossa alla squadra, quasi come se in questo periodo non potesse fare a meno delle sue giocate. In campionato i tre attaccanti della Juventus hanno collezionato insieme 14 gol, quattro in meno della coppia nerazzurra Lukaku-Martinez, tre in meno del capocannoniere Immobile, evidente segnale di una prolificità da ritrovare. Specialmente se gli errori difensivi e la scarsa copertura a centrocampo continueranno a proporsi periodicamente: domenica la Juventus è stata costretta ad inseguire dopo il clamoroso scivolone difensivo in cooperazione tra Cuadrado, De Ligt e Buffon. Decisivo l'errore del portiere bianconero, schierato da Sarri al posto di Szczesny. L'alternanza con il portiere polacco, titolare nei match clou, è un fatto più unico che raro nelle grandi squadre europee: Buffon ha giocato finora cinque partite subendo altrettanti gol, con alcune prestazioni impeccabili, come quelle contro Verona e Bologna, ma anche l'errore con il Sassuolo che è costato la vetta. Non c'è invece alternanza al centro della difesa, con la "dittatura" di Bonucci, sempre in campo tra Champions e campionato, e de Ligt. Dopo un periodo di crescita il giovane centrale olandese ha compiuto un evidente passo indietro, mostrandosi incerto e goffo in occasione del secondo gol del Sassuolo. Il gioco latita, ma la solidità dei bianconeri è l'aspetto su cui Sarri può costruire il futuro prossimo: le occasioni da gol non mancano, i risultati neanche, la lotta in vetta è figlia della straordinaria partenza dell'Inter di Conte. I margini di crescita della Juventus restano ampi.
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