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23 Gennaio 2017 - 18:45
Alla 'Sisport', per il primo allenamento della settimana a porte aperte del Torino, si è presentata una ventina di tifosi. Vero che era lunedì mattina, ma anche questo è il termometro della delusione granata dopo le grandi premesse di inizio stagione. Il Torino che sognava l'Europa si è sgonfiato con la grana di Maxi Lopez e un mercato che non prende forma. A parte Carlao, reduce da anni nel campionato cipriota, non è ancora arrivato nessuno. E il campo ha detto che la squadra avrebbe bisogno di ritocchi in ogni reparto, compreso l'attacco ricco di talenti che rischiano di restare grandi incompiute. Senza Belotti è notte fonda.
Prima del derby, a fine novembre, il Toro era sesto, a 8 punti dalla Juventus e a 3 dalla terze in classifica, +7 sull'Inter, 31 gol segnati dal secondo miglior attacco del campionato; due mesi dopo, è indietreggiato al 9/o posto, a 8 punti dalla zona Europa League: in 7 partite ha incassato il doppio delle reti fatte - 14 a 7 - e ha racimolato 5 punti.
Le scelte di formazione di Mihajlovic, di certo molto più strampalate di quelle del suo collega Allegri, non hanno convinto nessuno. Quando c'è da recuperare, il tecnico serbo smonta il centrocampo e butta dentro tutti gli attaccanti. "Sarà duro starsene sul divano domenica", aveva twittato Andrea Belotti, assente per squalifica con il Bologna, E' stato amaro per tutti i tifosi del Toro, sulle tribune del 'Dall'Ara' o in poltrona davanti alla tv. Hanno deluso ancora una volta Ljajic e Iturbe, non ha inciso Boyè, che non può giocare al posto di Belotti. E il caso di Maxi Lopez diventa emblema delle difficoltà: oggi era in campo ad allenarsi, ma per Bologna non era stato neppure convocato. Per via di quella "lavatrice" (la "washing machine" su cui ha ironizzato persino il tabloid inglese The Sun) del suo sovrappeso. "Di Maxi ha solo il peso", ha ripetuto ieri Mihajlovic. Più depresso che infuriato, questa volta.
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