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31 Ottobre 2022 - 18:46
Il sindaco di Brusasco Bosso mentre suona la campanella delle Molinette di Torino
“Le vittorie non si celebrano in silenzio. E’ proprio così. Non bisogna stare in silenzio, la testimonianza dell’uscita dalla leucemia deve essere gridata a tutti”.
E’ una bella notizia, quella che nel tardo pomeriggio di oggi ha postato sui propri profili social il sindaco di Brusasco Giulio Bosso: “Sono guarito!”.
Una comunicazione della fine di un lungo calvario, iniziato nei primi giorni di marzo.
Il 4, per l’esattezza, quando è arrivato il referto dei medici dell’ospedale Molinette che hanno confermato i sospetti. Giulio Bosso, eletto per il terzo mandato solo pochi mesi prima, aveva deciso di rendere pubblica la sua malattia.
“Carissime e carissimi, la vita è fatta di sfide alcune personali, altre di dominio pubblico. Visto il mio ruolo, penso sia corretto che anche una sfida personale debba essere comunicata alla popolazione – comunicava il sindaco di Brusasco -. Ieri, come un fulmine ciel sereno, ma grazie al mio essere donatore di sangue, ho appreso di essere affetto da una forma leucemica. Ora sono ricoverato alle Molinette, per fortuna senza alcun sintomo. Per qualche giorno non potrò essere presente nella mia Brusasco, ma con una buona dose di ottimismo, affiancata da una grande fiducia nei medici, sono certo che tornerò presto a casa”.
https://www.giornalelavoce.it/brusasco-il-sindaco-giulio-bosso-e-tornato-a-casa-455077Migliaia i messaggi di affetto e di vicinanza. Tantissimi gli incoraggiamenti ad affrontare questa sfida con il piglio giusto. E oggi è arrivata la notizia tanto attesa.
Sotto un video che lo immortalata mentre suona la campanella che simboleggia la completa guarigione, il sindaco di Brusasco ha annunciato la fine dell’incubo.
“Non bisogna stare in silenzio, la testimonianza dell’uscita dalla leucemia deve essere gridata a tutti - scrive Bosso -. Ai miei famigliari, per lo spavento che involontariamente ho loro arrecato e per la forza e gli incoraggiamenti che mi hanno trasmesso. Ai tanti amici e colleghi, ai brusaschesi e ai marcorenghesi che mi sono stati vicini: ho sentito intorno a me un fortissimo affetto, una sincera condivisione della mia battaglia: e quando non si è da soli, le guerre si vincono facilmente! Alle persone che ancora lottano per vincere: forza, ce la potete fare, non perdete mai la speranza!".
Bosso ha voluto poi ringraziare i medici e il personale che l'ha seguito in questo percorso, sia dell'ospedale di Chivasso sia delle Molinette di Torino, ed ha aggiunto: "Il suono di quella campanella, proprio la vigilia di Ognissanti (e chi crede, può comprendere la mia sensazione di aver avuto qualche protezione in più da lassù) è stato un gesto liberatorio: ha segnato il mio ritorno alla vita normale!". "Un'ultima cosa - conclude -: ho avuto la possibilità di vincere la malattia perché scoperta grazie ad una donazione di plasma. Io non potrò più farlo, ma invito tutti ad ingrossare le fila dei donatori di sangue, aiutando così tante persone, ma anche voi stessi".Visualizza questo post su Instagram
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