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SETTIMO VITTONE - BORGOFRANCO - TAVAGNASCO. Arriva il collettore fognario Smat che porterà al depuratore di Montalto Dora

SETTIMO VITTONE - BORGOFRANCO - TAVAGNASCO. Arriva il collettore fognario Smat che porterà al depuratore di Montalto Dora

Smat (sede di Torino)

L’abitato della Frazione Montestrutto presenta, da tempo, forti criticità del sistema fognario e di smaltimento delle acque. Quando piove molto, infatti,  si verifica l’allagamento dell’abitato anche con spargimento di reflui.

Approvato il progetto preliminare dei lavori di “Regimazione idraulica” in Frazione Montestrutto, in questi giorni, dopo tanta attesa, è arrivata l’approvazione del progetto definitivo.

Un investimento da 1 milione di euro. Questo l’ammontare dei lavori sul territorio dei comuni di Tavagnasco, Settimo Vittone e Borgofranco. Si tratta di interventi che non hanno coinvolto in nessun modo le singole amministrazioni che sono state solo “spettatrici” degli interventi realizzati dalla Smat.

Per il comune di Settimo Vittone (al confine con Borgofranco) è in corso la sostituzione del tratto di condotta, ormai vecchia, situata lungo la Strada Statale 26 tra il km 42 e il 43.

Nel territorio di Tavagnasco, invece, si parla della posa di un nuovo tratto di condotta idrica lungo la strada sterrata ubicata in Regione Cascine e della sostituzione di una parte delle condutture già presenti. Gli interventi hanno l’obiettivo di incrementare la potenzialità della fornitura di acqua in zona e ridurre gli interventi di manutenzione straordinaria sulla rete esistente. Si tratta di intervenire su alcune tubature che servono un buon numero di case. L’opera principale che verrà realizzata è un collettore fognario intercomunale avente l’obiettivo di collegare i reflui urbani provenienti dai Comuni di Carema, Quincinetto, Settimo Vittone, Borgofranco d’Ivrea e recapitarli all’impianto di depurazione del Comune di Montalto Dora. L’intervento consentirà una maggiore economia nel campo della depurazione delle acque reflue e una decisa riduzione dell’impatto ambientale degli scarichi in quanto verranno intercettati gli scarichi diretti ed eliminati quelli degli impianti di piccole dimensioni con più elevato rischio di inefficienza depurativa.

Un’opera di cui si parla da un paio di lustri ma che, fino a oggi, è rimasta solo su carta.

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