AGGIORNAMENTI
Cerca
09 Febbraio 2014 - 22:27
PALAZZO GIUSIANA
Investì un'anziana signora, la sera del 12 dicembre 2008, lungo via Bio' a Borgofranco. La vittima perse la vita sul colpo. Per quel fatto è finita imputata presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di omicidio colposo, la conducente del veicolo, Paola Iachi di Quincinetto, difesa dall'avvocato Pierfranco Sado. La sentenza sarà pronunciata il prossimo 18 febbraio, data a cui il giudice Marianna Tiseo ha già fissato l'udienza conclusiva. Intanto l'11 febbraio saranno interrogati i testimoni della difesa. Il drammatico accaduto, per il momento, è stato ricostruito attraverso la testimonianza di Elso Veneri, marito della vittima, classe 1923, originario di Borgofranco ma residente in Valle d'Aosta e persona offesa nel processo. "Erano le 19,30 ed era buio pesto. Quella sera – ha riferito martedì mattina interrogato dal Pm Bosio – stavo camminando insieme a mia moglie lungo la via, diretti verso la frazione. Volevamo prendere il pullman per tornare ad Aosta dopo essere passati al cimitero. Era la mio fianco. Poi ho sentito un colpo. Lei ha fatto un volo di dieci metri, ha battuto la testa sul parabrezza di quella vettura ed è morta sul colpo. Non ho visto l'automobilista in faccia, ha solo detto che stava andando piano e on si era accorta di nulla e in cinque anni non si è mai fatta viva". Il Maresciallo Maurizio Caputo, Comandante della stazione dei Carabinieri di Settimo Vittone, che eseguì gli accertamenti, ha riferito che all'arrivo la Iachi si trovava sul posto e un'ambulanza era accorsa dopo i vani tentativi di rianimare la vittima. Il veicolo era distrutto sul davanti: la parte anteriore destra del cofano risultava danneggata, il fanale rotto e il parabrezza sfondato. Inoltre, considerate le posizioni della traccia di sangue ed i 14 metri di frenata presenti a terra, ha asserito che presumibilmente l'imputata viaggiasse ad una velocità non commisurata al luogo, dove vige il limite dei 50 Km orari. La difesa si è invece appigliata ad altri elementi che potrebbero in parte giustificare il sinistro. Come ha riferito lo stesso Caputo la signora vestiva abiti scuri, il cielo era coperto, l'illuminazione debole e la coppia camminava sul ciglio della via anzichè sul marciapiede. La vittima, poi, era ipovedente e secondo una prima versione rilasciata dalla persona offesa era rimasta leggermente indietro, nella passeggiata, per attaccarsi un bottone.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.