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BORGARO. Mense alla Cams, nonostante il manzo

Le mense sui territori di Borgaro e Mappano continueranno ad essere gestite dalla Camst. Ad affermarlo sono stati il sindaco di Borgaro, Claudio Gambino, e il presidente del Cim - Consorzio Intercomunale di Mappano - Valter Campioni, che hanno così fatto chiarezza una volta per tutte nei giorni successivi alla notizia che la procura di Torino ha iscritto nei giorni scorsi nel registro degli indagati tre persone, ovvero i responsabili del servizio mensa della Camst di Torino e di una azienda che aveva fornito la carne, più precisamente del manzo, alla stessa Camst. Tutto per il caso dei 46 bambini intossicati dal batterio “Lysteria” che si sarebbe trovato all’interno del manzo che di lì a poche ore sarebbe stato cucinato e fatto mangiare a bambini ed insegnanti. “Il problema è collegato al confezionamento del cibo e non alla sua distribuzione e cottura da parte dell’azienda che ha in appalto la gestione delle nostre mense. Non essendoci alcuna incuria da imputare alla Camst, non vedo perché dovremmo toglierle l’appalto”, hanno ribadito Gambino e Campioni, con quest’ultimo che ha precisato come “non ci siano mai stati problemi con questa società, che ha sempre fornito pasti cucinati rispettando ogni normativa vigente in materia, collaborando con le Istituzioni e con gli Istituti Comprensivi anche sulla tipologia di pasti da somministrare ai nostri giovani concittadini. Per questo motivo, e anche per il fatto che la Lysteria era presente nel manzo che sarebbe poi arrivato in mensa, non abbiamo mai preso in considerazione l’ipotesi di recedere il contratto in essere con la società di corso Svizzera. E ad avvalorare la tesi c’è il fatto che alcun genitore in questi mesi è arrivato al Cim o nei Comuni di Borgaro e Caselle chiedendoci di recedere l’attuale contratto”.
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