Porta la data del 6 marzo la lettera inviata da Gianfranco Delmastro al comune di Verolengo. La missiva ha come oggetto la chiusura di via Magenta, in cui è situata la sua attività commerciale. Da oltre 42 anni il verolenghese gestisce un piccolo negozio di generi alimentari, dietro la piazza principale del paese. Da svariati mesi però, a causa di più impalcature adiacenti all’ingresso del suo locale, quella che dovrebbe essere la cosa più comune del mondo, cioè andare a lavorare, sembra essere diventato veramente difficile. “Ho perso un sacco di clienti – inforca Delmastro -, queste benedette impalcature sono ridicole, coprono tutto, ma quale comune con un minimo di criterio ne piazzerebbe due, una davanti all’altra, rendendo gli accessi così difficoltosi? La gente non viene più, il passaggio è così stretto che a mala pena si riesce a camminare a piedi, immaginatevi quanto può essere complicato scaricare e caricare le merci. Assurdo”. Le impalcature ricoprono le facciate di due delle case vicine al negozietto, ingombrando gran parte della stradina principale, rendendo il passaggio pedonale molto disagevole. “Lamentarsi non serve a niente qui, il sindaco mi ha risposto con un “vedremo”, ma vedremo cosa? Io voglio i danni! Ho perso un sacco di clienti per questa storia che oltretutto si protrae da tempo. Sì perché l’impalcatura accanto al mio negozio è lì da anni e invece quella davanti è lì da qualche mese – aggiunge Delmastro -. Sono consapevole del fatto che tutti hanno diritto di lavorare e di restaurare la propria abitazione, ma i cantieri in via Magenta potrebbero essere gestiti in maniera diversa”. La lettera in questione è stata inviata in cinque copie: una recapitata al sindaco Luigi Borasio, una al Comune di Verolengo, una al Comandante dei vigili urbani Franco Lomater, una al Segretario comunale e una all’Associazione dei Commercianti. Ma di risposte efficaci, nessuna: “Lo trovo scandaloso, vorrei avere un minimo di considerazione e vorrei che qualcuno facesse qualcosa perché così non si può di certo andare avanti. Facendo morire le piccole attività di certo non si può rilanciare l’economia”.
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