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13 Settembre 2013 - 12:35
Mai come in questo caso vale il detto “meglio tardi che mai”. Stiamo parlando delle Federazioni sanitarie, introdotte poco più di un anno fa dall'amministrazione regionale e già destinate ad andare in soffitta entro il prossimo gennaio. Presentate come la soluzione a tutti i problemi della sanità piemontese, come un innovativo strumento per razionalizzare la spesa, sono state istituite tra gli squilli di tromba della maggioranza ed il tacito silenzio di buona parte dell'opposizione. Per primi, in Commissione sanità ed in Consiglio regionale, abbiamo denunciato l'inutilità di questi enti intermedi, fin dall'inizio abbiamo detto che avrebbero rappresentato solo un costo in più per le casse regionali ed un metodo buono per istituire nuove poltrone pagate profumatamente con i soldi dei cittadini. Adesso finalmente la Giunta ha preso atto di quanto sosteniamo da più di un anno e mezzo. Oltre alle denunce del nostro gruppo si è rivelata determinante anche la posizione assunta dai tecnici ministeriali del tavolo Massicci (organo ministeriale deputato a valutare il bilancio sanitario della nostra regione) che in più di un'occasione hanno intimato al Piemonte di eliminare le Federazioni sanitarie. Ora che l'amministrazione regionale ha fatto marcia indietro è facile cantare vittoria per l'eliminazione di una fonte di sprechi. Tuttavia sarebbe più utile, ed intellettualmente onesto da parte della maggioranza, illustrare ai cittadini piemontesi quanto sia costata questa fallimentare operazione. Ancora più importante sarebbe l'avvio di una seria iniziativa per diminuire in modo consistente le spese sanitarie piemontesi. A mio avviso si potrebbe concretizzare solo attraverso l'abbattimento del numero delle Aziende sanitarie. Ne basterebbero appena sei per l'intera regione. Ma questa prospettiva purtroppo non sembra incontrare i favori né della maggioranza e nemmeno di una buona fetta dell'opposizione.
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