View of the Marmolada's Glacier in Dolomites Alps, Italy
La Marmolada La tragedia sul ghiacciaio della Marmolada si poteva prevedere? Forse non il giorno prima o la settimana prima. Ma certo il sempre più rapido degrado del ghiacciaio e la recente tragedia potrebbe perfino aggravarsi con la conta dei dispersi, troppo pericoloso, mette i brividi al pensiero di quanti, negli ultimi anni, hanno tentato di sfruttare ancor di più quei ghiacci perenni. Ed invece la disgrazia è avvenuta con il miscuglio di ghiaccio e roccia che è scivolato giù. La Marmolada dal toponimo chi dice dal latino marmor "marmo", secondo altri potrebbe derivare da una radice indoeuropea attestata in greco marmar-, che significa "splendere", "scintillare". Luogo della Prima Guerra Mondiale, perché nel 1915, il confine con l'Austria passava attraverso il ghiaccio della Marmolada e da Punta Penia, oltrepassando il Sasso delle Undici, scendeva a Passo Fedaia. Con l'inizio delle ostilità il principale sforzo offensivo italiano fu diretto allo sfondamento del fronte verso la Val Pusteria nell'intento di raggiungere Fortezza e il Brennero, per isolare così le forze austriache in Trentino. La Marmolada si trovò quindi al centro dello schieramento austroungarico con il compito di impedire agli italiani la penetrazione verso la Val di Fassa, da dove forse sarebbe stato possibile, almeno nelle prime settimane del conflitto, puntare strategicamente su Bolzano attraverso il Passo di Costalunga. All'inizio delle ostilità però i primi combattimenti in questa zona si concentrarono sulle catene parallele alla Marmolada, sul massiccio, durante questo primo periodo di guerra vi furono soltanto sporadici, anche se violenti, scontri di pattuglie in perlustrazione. Tali azioni belliche cessarono con l'arrivo della stagione invernale. Durante questo primo inverno di guerra vi furono abbondantissime nevicate che con il disgelo provocarono colossali valanghe che causarono, soprattutto nel marzo del 1916, numerose vittime civili e militari. Con l'arrivo della primavera del 1916 i comandi austriaci, ravvisata l'opportunità e l'importanza strategica di assicurarsi il controllo permanente delle posizioni predominanti della Marmolada, occuparono con posti di osservazione e piccoli presidi Forcella Marmolada, Punta Penia, Punta Rocca, Sass delle Undici, Sass delle Dodici e Forcella Vu, da dove si potevano colpire le postazioni della Val Pettorina e del Col di Lana. Gli Alpini Battaglione Val Cordevole, l’8 aprile 1916, risalendo nella notte il Vallon Antermoia dopo aver sopraffatto il presidio austriaco, occuparono la Forcella Serauta e la quota 3065 lasciandovi un piccolo presidio del 51°Fanteria Brigata "Alpi". Gli austriaci il 13 aprile 1916, approfittando dell'intensissimo freddo e consizioni meteo proibitive assalirono la postazione e ripresero la posizione perdsuta in precedenza. Il 30 aprile 1916, un gruppo di Alpini del 7° e di Fanti del 51° riuscirono dopo un attacco frontale ad occupare definitivamente la Forcella Serauta. Due giorni dopo il 2 maggio gli italiani occuparono anche la quota 3065 costringendo gli austriaci a ripiegare sulla Forcella Vu. Dopo queste azioni gli austriaci sulla Forcella Vu, gli italiani sulla Forcella Serauta e a quota 3065, fortificarono le loro posizioni dando inizio ad una estenuante guerra di posizione che durò fino al novembre 1917. Gli austriaci da parte loro scavarono sotto la superficie del ghiacciaio una rete di gallerie, 12 km, che giungevano fin sopra le posizioni avanzate. Ricavarono all’inerno del ghiacciaio grosse caverne nelle quali costruirono baracche di legno che furono adibite a dormitori, magazzini, locali per ritrovo, infermeria, per circa 300 soldati che fu denominato "Eisstadt", Città di Ghiaccio. Anche gli italiani dopo la conquista della Forcella Serauta costruirono sul massiccio roccioso di Punta Serauta un vero e proprio fortilizio formato da numerose grotte collegate da facili camminamenti in roccia e contrapposto allo sbarramento austriaco. Il 4 luglio 1917, dopo un anno di reiterati vani sanguinosi attacchi alla Forcella Vu, gli italiani iniziaronopoco sotto la quota 3065, lo scavo di una galleria di attacco alla Forcella Vu. Il 21 settembre quando l'ultimo diaframma di roccia cadde, un plotone del 51° Fanteria, conquistò dopo un violento corpo a corpo con gli austriaci la caverna superiore e gli austriaci non riuscirono a riconquistarla. Gli austriaci costruirono una galleria per fare saltare le posizioni italiane, facendo espoldere in data 26 settembre le postazioni italiene, seppellendone i difensori italiani. Il 31 ottobre 1917, una settimana dopo lo sfondamento del fronte italiano a Caporetto, una pattuglia del 9° della 206a Compagnia del Battaglione Alpini "Val Cordevole" conquistò la quota 3153. Questa fu l'ultima azione italiana sulla Marmolada. Poi le linee italiane ripiegaro verso valle e anche gli austriaci abbandonaro il ghiacciaio e i loro morti li seppellitti. Nella vita umana quando uomini e montagne si incontrano possono accadere guerre, tragedie e allora i monti sono dentro gli esseri umani e trattengo i loro corpi. Favria, 14.07.2022 Giorgio Cortese Buona giornata. Nella vita la felicità è interiore e non esteriore, perché non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo. Felice giovedì
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