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Nuovo bando per aiuti al commercio e imposta di soggiorno

Nuovo bando per aiuti al commercio  e imposta di soggiorno

Contributi commercio

E’ stata votata all’unanimità la mozione relativa al nuovo bando per aiuti al commercio e alle attività produttive che il Movimento 5 Stelle ha presentato in Consiglio lunedì 30 giugno. La precedente iniziativa per aiutare le attività danneggiate dalla pandemia era stato organizzata frettolosamente e solo una parte dei commercianti aveva avuto modo di essere informata, rimasero così esclusi imprenditori che ne avevano diritto. L’Amministrazione non aveva ritenuto necessario confrontarsi con i Consiglieri della Commissione commercio e tanto meno coinvolgere la Consulta Commercio, al fine di organizzare nel migliore dei modi la distribuzione di 200.000 euro messi a disposizione dal bando del dicembre 2021.  La mozione approvata chiede precise azioni all’Amministrazione … stanziare i fondi necessari per un nuovo bando che renda possibile dare ristori agli imprenditori che, danneggiati dalle restrizioni connesse alla pandemia, non hanno potuto usufruire dei fondi stanziati nel dicembre 2021”. Il Consiglio comunale ha fatto quindi proprie le richieste di settanta commercianti della città che hanno  rivendicato i loro diritti firmando una petizione che chiede all’Amministrazione nuovi aiuti per gli imprenditori esclusi.  Sempre durante la seduta del 30 giugno è stata approvato il regolamento che disciplina l’imposta di soggiorno e le cifre che i turisti dovranno corrispondere per i loro pernottamenti.  Il percorso che ha portato all’approvazione del regolamento è stato precipitoso e in parte improvvisato; solo dopo aver ipotizzato un’imposta di tre euro a persona, prontamente criticata dai capigruppo di  minoranza, si è convenuto sulla necessità di convocare la Commissione commercio al fine di coinvolgere nel  confronto la Consulta commercio, le Associazioni di categoria e Confindustria.  I gruppi convocati hanno ritenuto l’imposta di tre euro irricevibile argomentato che avrebbe danneggiato  la competitività delle nostre imprese rispetto a quelle del territorio (che non devono pagare la tassa di soggiorno); hanno sostenuto, vista la crisi del settore legata alla pandemia, che la sua applicazione fosse  rinviata al 2023 e motivato la necessità di limitare l’imposta  ai pernottamenti dei primi giorni al fine di favorire chi per lavoro e turismo si ferma in città per periodi più lunghi.  L’Amministrazione ha accolto solo una parte dei suggerimenti di coloro che operano nel settore preferendo  assecondare le esigenze di fare cassa e stabilendo quindi ad un euro e cinquanta l’ammontare dell’imposta; la scelta è stata motivata dall’esigenza di reperire fondi per poter attuare politiche di rilancio per il settore turistico.  Il nostro gruppo si è astenuto nella votazione relativa al regolamento perché le nostre richieste di  prevedere importi inferiori per le strutture che richiedono per il pernottamento cifre di livello medio/basso  e di limitare la richiesta dell’imposta ai primi giorni di permanenza, non sono state accolte.  E’ stato approvato un nostro emendamento che chiedeva l’inserimento della Consulta commercio  all’interno del gruppo tecnico previsto dal regolamento; ci auguriamo che tale organismo possa contrastare  l’ intenzione dell’Amministrazione di elevare ulteriormente l’ammontare dell’ imposta di  soggiorno e possa vigilare e proporre un utilizzo dei fondi che abbia dirette e verificabili ricadute positive sul turismo.
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