La premessa è fondamentale. Ed è che in città tutti conoscono Rita Munari, 81 anni.E’ vero che non è mai bello sottolineare l’età di una persona, ancor più di una donna, ma in molti non si stupirebbero abbastanza nell’apprendere che accudisce, pulisce e sistema periodicamente, con amore e con tanta passione una serie di luoghi importanti per gli eporediesi. Il giardino in cui è sepolto Adriano Olivetti, l’area esterna dello Zac! (compreso l’ascensore della stazione) e il rifugio anti-aereo molto caro all’Anpi e a chi ha a cuore la storia di questa città. Lo fa come può. Per esempio, fino a qualche tempo fa, con un permesso speciale del precedente sindaco Carlo Della Pepa per entrare con la macchina dentro il cimiteroe non doversi così portare appresso, e per centinaia di metri, pala, secchiello e rastrello.
Rita Munari pulisce
Lo ha fatto anche l’altra sera. Passava con la macchina davanti alla fontana e i baffi di Camillo. Ha notato che la società che si occupa del verdes’era limitata a passare il decespugliatore dimenticandosi completamente del cespuglio, quindi ha parcheggiato e lo ha fatto lei. Ha lasciato lì, in un angolo, le foglie ripromettendosi di raccoglierle il giorno dopo. Non lo avesse mai fatto. Subito, su Facebook, è comparsa una foto del “misfatto”. A pubblicarla si era precipitato il segretario cittadino di Forza Italia Vincenzo Ceratti. Manco a dirlo son subito piovute una serie di critichee commenti, tipici dei “cretini della tastiera”, ma che davvero mai ci saremmo aspettati, ancor più senza conoscere gli antefatti. Per il rispetto che si deve all’età, ma anche e soprattutto per quelle stesse ragioni per cui quest’inverno Ceratti si scagliò contro il presidente del consiglio comunale Diego Borla e il consigliere comunale Francesco Comotto accusandoli di non aver avuto rispetto di una donna. In quel caso si trattava del vicesindaco Elisabetta Piccoli ripetutamente interrotta durante la spiegazione di un punto all’ordine del giorno del consiglio comunale
Il post di Vincenzo Ceratti
“E va bene che parcheggi ovunque -scrive l’azzurro riferendosi a Munari - e va bene che scendi in contromano in via sant’ulderico, e va bene che entri al cimitero con la macchina, e va bene che parcheggi la macchina con il cane dentro davanti alla fontana di Camillo in piena curva, e ci facciamo andare tutti bene la tua divinaonnipotenza degna di una divina Dea, comeil tuo criticare tutto e tutti a prescindere, senza prove, solo con il tuo sentito dire e senza contraddittorio che diventa la bibbia. Bene, premesso quanto sopra, regole le devi rispettare tu invece di leggere la vita a tutti i cittadini Epodiesi. Vai a pulire!!!”. Tra i primi ad intervenire il vicesindaco Elisabetta Piccoli che è dello stesso partito di Ceratti. “Non condivido affatto questo utilizzo di Facebook - commenta - Ogni giorno vediamo in tv violenza, guerra e disperazione…dovremmo cercare di andare d’accordo e non trovo costruttivo questo modo di esporre il tuo pensiero...”. E poi, a maggior chiarimento aggiunge: “In un momento come quello che stiamo vivendo, non abbiamo certo bisogno di alimentare polemiche inutili e di mostrare aggressività verbale. Le cose si possono dire in tanti modi e il meno indicato è quello sempre di mettersi gli uni contro gli altri, come spesso accade purtroppo ovunque ed in particolare nella nostra Città. Io e Ceratti, Io come vicesindaco e lui come segretario di un partito moderato come Forza Italia dovremmo capire ed applicare questo concetto...”. Troppo poco! Da Piccoli, infatti, ci saremmo aspettati ben altro. Per esempio il racconto delle cose che Munari fa in questa città. Per esempio una spiegazione su quel che significa avere rispetto dei più anziani. Per esempio una riflessione sulle cose che si possono scrivere e non scrivere sui social e su quelle che sono consentite al segretario cittadino di un partito. Magari anche, perchè no, un panegirico sul “sessismo” in coda a tutti i commenti che a suo tempo l’avevano riguardata. Perchè quel “Vai a pulire!!!” con tre punti esclamativi, come se nella lingua italiana uno non fosse sufficiente, sottolineano tante cose su chi lo ha pensato e davvero non ce ne viene in mente una che si può scrivere. Insomma, qualcuno tolga a Ceratti il mouse e la tastiera dalle mani. Potrebbe farlo la senatrice, altrettanto azzurra, Virginia Tiraboschi che su questi argomenti ha sempre detto di avere una particolare sensibilità...
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