In assenza di progetti e di idee la politica si rifugia nei bonus. Da qualche anno, nella continua ricerca di consensi a buon mercato, i nostri parlamentari, ministri e leader di partito si ingegnano a costruire nuovi bonus con cui catturare l’attenzione e l’interesse dei cittadini. La legge di bilancio, varata ogni anno in questo periodo, è via via diventata un catalogo di marketing (il termine in Italia deriva probabilmente dal più popolare “marchetta”). Una nuova professione ha ormai soppiantato il più antico mestiere di “questuante” e di “marchettaro”. La rinomata creatività italiana si è espressa negli ultimi anni nella creazione di nuovi e sempre più mirati bonus e nella capacità di accedervi. Mirati a chi, a cosa ? Il bonus all’italiana ha sempre almeno tre caratteristiche:
È espressione di un bisogno particolare della popolazione spesso derivato o prodotto dalla stessa autorità che ti offre il bonus;
E’ iniquo, nel senso che usando la leva fiscale, preleva del denaro ai soliti, eroici e numericamente sempre più ristretti contribuenti e lo spalma a beneficio di indistinti consumatori accomunati tra loro dalla sola tipologia di bene consumata;
E’ visibile, ovvero può diventare l’oggetto di una campagna mediatica con la quale veicolare un’immagine positiva del politico di turno (venduto come benefattore come se avesse messo dei fondi propri)
Nella legge di bilancio in corso di approvazione possiamo ammirare buona parte della galleria dei bonus varati negli ultimi anni. Ce n’è per tutti i gusti. Bonus mobili (lo Stato offre soldi a chi compre arredi per gli stabili ristrutturati); Bonus 110% o Super Bonus o Eco bonus (nato per favorire la ristrutturazione di immobili e la riduzione dei consumi energetici ha prodotto il raddoppio dei prezzi precedenti); Bonus 60% (sempre per immobili ma senza vincoli di recupero energetico); Bonus 90% per le facciate degli edifici; Bonus sismico o sisma bonus (per le zone così classificate); Bonus TV (agevola la rottamazione e l’acquisto di un televisore o decoder nuovo); Bonus bebè; Bonus giardini privati o bonus verde; Bonus cultura (ai diciottenni); Bonus PC e Bonus Docenti; Bonus bicicletta, monopattini o simili; Bonus lotteria degli scontrini: Bonus Cash Back (ora sospeso); Bonus Renzi (dato anche chi ha redditi famigliari milionari); Bonus asili nido; Bonus servizi di baby sitting; Bonus Cicogna o bebè; Bonus Centri estivi; Bonus terme; Bonus vacanze; Bonus assegno di natalità; Bonus Dispositivi di protezione individuale per COVID-19; Reddito di cittadinanza; Premio alla nascita; Bonus Garanzia Giovani Bonus 600 Euro (alle partite IVA – quello che poi è stato incassato anche da Amministratori Delegati e Consiglieri Regionali); Bonus occhiali e lenti; Bonus Natale 2021; Bonus idrico o acqua potabile; Bonus auto o eco bonus; Bonus famiglia; Bonus colonnine auto; Bonus prima casa under 16; Bonus condizionatori; Bonus affitto; Bonus luce e gas; Bonus mamma domani; Bonus genitori separati e divorziati; Bonus Hotel 80%; Bonus plastic free; Bonus figli disabili; Bonus chef; Bonus Latte artificiale; Bonus matrimonio; Bonus sanificazione; Bonus seggiolino; Buoni spesa distribuiti dai Comuni (Settimo, più fantasioso, ha distribuito i pacchi della Sindaca); Bonus disabili; Bonus anziani; Bonus moda; Bonus centri storici. A tutti questi bonus si aggiungono le personali clientele dei governi regionali, provinciali e comunali. A Settimo, ad esempio, si erogano contributi a favore di volontari ad associazioni che per statuto non hanno e non possono avere volontari, si distribuiscono buoni sconto (per i soli negozi del centro) a elenchi di persone non ben precisate, si distribuiscono buoni spesa (merits) a cittadini meritori di cui è impossibile conoscere l’identità e il tipo di merito. A questa selva di bonus difficilmente accedono i cittadini bisognosi, che lavorano e pagano le tasse, vista la quantità di tempo libero che occorre avere per prendere il collegamento nel momento giusto, compilare moduli, inserire speed, esibire documenti ecc., Intanto un lavoratore dipendente di media fascia ormai percepisce meno di 1.500 euro al mese (il blocco dei salari degli ultimi anni ha ridotto alla povertà moltissime famiglie). Un giovane (anche laureato) si sente proporre uno stipendio inferiore a mille Euro (o 5 euro all’ora) e preferisce provare a richiedere il reddito di cittadinanza e a diventare un “cacciatore” di bonus. Il prelievo fiscale medio (in larga parte richiesto ai lavoratori e ad alcune partite IVA) ormai supera il 50%. A me non resta che augurare BONUS ANNO a tutte le famiglie di Settimo sperando che prima o poi chi lavora e produce dica basta ai bassi salari e a tasse sempre crescenti che alimentano un sistema politico fatto, oltre che di privilegi, di elemosine elettorali. Sperando che prima o poi si scriva in Costituzione il divieto per chi governa (a livello nazionale e locale) ad usare i soldi pubblici (prelevati con le tasse) per distribuirli con improbabili e in molti casi iniqui Bonus. Polemiche e speranze di cambiamento a parte, a tutti i lettori e alle lettrici un sincero augurio di Buon Anno 2022.
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