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12 Luglio 2021 - 11:57
SETTIMO TORINESE. Oltre che una macchina, Delta è la quarta lettera dell’alfabeto greco. In geometria viene usata per indicare un angolo, in fisica un salto di temperatura o pressione, oppure, ed è il passaggio più odiato dagli studenti settimesi, è la discriminante delle equazioni di secondo grado, quelle che sul piano cartesiano determinano le curve, ad esempio la parabola dell’accelerazione. E di curva si stratta, ascendente purtroppo. Gli ottimisti che pronosticavano il definitivo calo delle nuove infezioni sono purtroppo stati smentiti. Sotto i mille contagi/giorno, a parte la domenica quando anziché fare tamponi ce ne andiamo al mare, siamo scesi poche volte, e anche se i vaccini ne smorzano gli effetti, il virus continua bellamente a circolare. A Settimo, a fronte di circa quattromila positivi totali, abbiamo truc e branca 100 contagi attivi, ogni giorno uno in più. Speriamo almeno si azzerino le vittime. Come tutti gli esseri viventi, i virus cambiano.
E mentre noi, già evoluti (?), progrediamo con lentezza, virus e bacilli lo fanno rapidamente. Ci sono già batteri antibiotico-resistenti, e ci sono virus, come il maledetto corona, che pur privo di cervello ha pensato bene di tramutarsi più volte: un giro è più cattivo, un altro più contagioso, un altro ancora ciula il vaccino e viacantando.
La curva derivata dalla variante Delta va immaginata come un elastico tirato da una parte dalla severità dei decreti, dall’altra dalla resistenza del virus e di alcune teste vuote che si ostinano a negarne l’esistenza. Perché il contagiato abbia evidenza della patologia ci vogliono quindici giorni di incubazione, e quando il virus si manifesta, tra appuntamento dal medico, diagnosi e tamponamento passa un’altra settimana. Per l’esito trascorrono tre o quattro giorni e l’elastico si allunga ancora.
Dunque, prima di avere effetto sociometrico sulla curva, balla un mese. Ergo, qui da noi come nel resto del paese, non si deve ai vaccini di ieri la stabilizzazione dei contagi, bensì ai provvedimenti e alle punture di fine maggio. Anche a Settimo quindi, le parabole di nuovi contagi, ricoveri e vittime andranno in controtendenza: la prima in salita già oggi, le altre due, per fortuna, verso il basso.
Ergo, per uscire fuori dalla pauta bisognerà attendere. E noi si sta come le foglie sugli alberi d’autunno.
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