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Re Lear sempre attuale!

Re Lear sempre attuale!

"Re Lear e il Buffone nel mezzo del temporale"

Re Lear sempre attuale! Spesso leggiamo frasi di secoli addietro che paiono scritte adesso, e poi quando scopro che appartengono al tempo passato, rimango meravigliato di fronte alla storia che inesorabilmente si ripete costantemente. Ho riletto recentemente Re Lear di W. Shakespeare, dove ho trovato questa frase sempre attuale: “Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi”. Ma è davvero così terribile la nostra epoca! Pochi, forse, come Shakespeare sono riusciti ad indagare così a fondo le pieghe dell’animo umano scandagliandolo fino ai lati più oscuri con lucidità priva di ipocrisie. Con il Bardo si giunge negli abissi dell’essere umano e mi interrogo sul senso stesso dell’esistenza, con la tragedia Re Lear, Shakesperare sposta l’obiettivo sul rapporto padri-figli/figlie. Si tratta della relazione più viscerale e naturale che l’individuo conosca, ma anche la più complessa e tormentata in questo caso. Il vecchio Re Lear, nella Bretagna dei primi del ‘600 sta per abdicare il trono alle sue tre figlie femmine, ma vuole metterle alla prova. La sua vanità lo porterà a pretendere che la dote sia suddivisa in base alle dichiarazioni di amore incondizionato e di devozione senza limiti delle figlie. Le prime due, Goneril e Regan, faranno a gara per ottenere una cospicua parte dei territori del regno, mentre l’ultima figlia, Cordelia, quella più amata dal padre, si rifiuterà di sottostare a questo ricatto morale e rivelerà i suoi veri pensieri e sentimenti. Cordelia ama il padre come deve una figlia, ma amerà anche suo marito un giorno, per cui il suo amore non potrà essere incondizionato. Rivendica così, non solo la sua autenticità, ma anche la propria autonomia all’interno della relazione col padre che pretende di essere protagonista assoluto allo sguardo delle figlie nonostante esse siano sposate o in procinto di farlo. Cordelia pagherà a caro prezzo la sua mancata ipocrisia, sarà diseredata e cacciata dal regno, quando si svelerà la vera natura di Goneril e Regan e il povero Lear, abbandonato da tutti, in un momento della sua vita in cui, privo del titolo e avanti con l’età faticherà a riconoscere se stesso ritrovandosi solo e in preda alla follia, nel finale tragico che accomunerà tutti, Re Lear si renderà conto dell’errore commesso nei confronti di Cordelia. Nel contempo, s’intrecciano alle vicende dei reali quelle del duca di Gloucester, padre di due figli maschi, Edmund, illegittimo e mai completamente accettato, e Edgar figlio prediletto dal padre. L’atteggiamento poco equo nei confronti dei due figli, lo porterà all’odio sconsiderato di Edmund che tramerà alle sue spalle per eliminare dalla scena suo fratello e suo padre. Inoltre sarà la causa della morte di Goneril e Regan di cui diventerà l’amante. Nella tragedia di Re Lear, le tante tematiche si intrecciano e rendono molto densa e complessa. Il rapporto di Lear con le sue figlie è caratterizzato dalla sua egoistica pretesa di avere il loro amore esclusivo e di non riuscire a vederle come esseri separati e dotati di una propria autonomia, pena la recisione del legame. Il rapporto di Gloucester con i figli, invece è connaturato dall’incapacità di accettare e amare senza riserve un figlio non desiderato e di privilegiare spudoratamente quello legittimo. Accomuna invece figlie e figli la rivalità tra sorelle e fratelli. Altro aspetto attuale e interessante, infatti, è la mancanza di solidarietà tra i figli e il desiderio di primeggiare in vista di un’eredità o dell’amore genitoriale. Genitori, quindi, che non sanno amare in modo sano e figli rivali che giungeranno, per questo, ad un tragico destino. Sotto i riflettori anche la scelta coraggiosa di Cordelia di non rinunciare alla propria autenticità, accettandone coraggiosamente le conseguenze. L’animo puro di Cordelia ed Edgar, costretti a scappare per gli intrighi orditi da Edmund, è un controcanto agli animi abietti di Goneril, Regan ed Edmund, sullo sfondo l’ottusità genitoriale.

Favria, 17.06.2021 Giorgio Cortese

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