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'ndrangheta. Solidarietà a Tiziana Siragusa e Giovanni Mastroleo.... Ma di che cavolo parla "Chivasso solidale"

'ndrangheta. Solidarietà a Tiziana Siragusa e Giovanni Mastroleo.... Ma di che cavolo parla "Chivasso solidale"
Un post sul gruppo Facebook di "Chivasso solidale" da far cadere entrambe le braccia.... Chivasso Solidale, nella sua totalità esprime solidarietà a Tiziana Siragusa e a Giovanni Mastroleo, oggetti di un attacco scoordinato e scomposto da parte di Renato Cambursano, apparso sui due settimanali locali. Vorremmo ricordare a Cambursano, così come ai giornali che hanno pubblicato l’intervento, che il comunicato inviato a firma di Chivasso Solidale è espressione di tutto il Gruppo che è composto da due Consiglieri Comunali, Annalisa De Col e Domenico Scarano, da una Assessora e da amici e compagni che collaborano fattivamente agli interventi ed alle iniziative. Il tentativo di mandare tutto in caciara evidenzia la pochezza delle argomentazioni. Noi pensiamo che i processi si facciano nei Tribunali e che i Giudici siano i soggetti designati dalla Magistratura e non giornalisti e politici pronti a emettere sentenze. Pensiamo che chi sa ha il dovere di parlarne alle Autorità preposte ed attendere che la giustizia faccia il suo percorso. Riteniamo grave l’affermazione di Cambursano quando nella sua “requisitoria” afferma letteralmente: “se lor signori credono sia normale che un candidato a Sindaco contatti telefonicamente un mafioso” (parte dell’intervento di attacco a Siragusa e Mastroleo, apparso sul giornale la Voce). E’ grave perché così si dice esplicitamente che Castello abbia telefonato ad una persona, sapendo che sia una persona torbida, ancor prima che lo possa (eventualmente) accertare la magistratura. Affidiamo questo nostro intervento alla nostra pagina Facebook e non lo inviamo ai giornali, per parlarne tra amici e compagni con cui condividiamo le cose che facciamo con serietà, passione e spirito di servizio.

Chivasso Solidale

Quel che davvero non si riesce a capire, a leggere l'ultimo commento di Chivasso Solidale su Facebook è se non si ricordino della storia di questa città o se facciano finta di non conoscerla, un po' come l'Oste... Il sindaco Claudio Castello non è indagato... dicono e scrivono. Non essendoci fatti di rilevanza penale perchè mai dovrebbero sciogliere il Comune per “infiltrazione mafiosa”? Questa la cantilena... Un errore clamoroso. La prova che la lezione del 2011 non è servita a nulla. Il provvedimento di “scioglimento”, infatti, non compete alla Magistratura, ma al Ministero dell’Interno, informato dal Prefetto su tutto quel che capita nel territorio. Un’amministrazione comunale può essere sciolta per tanti motivi, in linea di massima laddove esistano sindaci, assessori e consiglieri comunali collusi con la malavita organizzata, ma non è escluso, anzi capita molto più spesso, che il provvedimento riguardi Comuni in cui “inconsapevolmente” si è entrati in contatto con quel mondo lì. Per assurdo, la prova questa volta “provata” che la malavita riesce a infiltrarsi anche senza stringere accordi e patti, è considerata un’aggravante. Nel caso di Chivasso se ne aggiunge una seconda (di aggravante). Continuare a considerare irrilevante la “contaminazione” ben evidenziata dai Magistrati nell’operazione Platinum, vale a dire le intercettazioni riguardanti il sindaco Claudio Castello e un picciotto. Il che, tradotto, significa che anche in futuro si continueranno a cercare voti senza troppi problemi sulla loro provenienza. “Irrilevanti” – bene chiarirlo – non significa “poco interessanti”, in quest’ultimo caso, infatti, il nome del sindaco Castello sarebbe stato cancellato con un “omissis”. Tornando alle conseguenze dell’operazione Minotauro, come tutti si ricorderanno, nessuno in giunta e in consiglio, sia tra le file della maggioranza che dell’Opposizione, venne raggiunto da un avviso di garanzia. Fosse vero che occorra un reato per sciogliere un Comune con il provvedimento di “infiltrazione mafiosa” che cosa vennero a fare a Chivasso gli ispettori inviati dal Ministero dell’Interno nell’autunno del 2012? Si dirà: a cercare ulteriori prove di colpevolezza riferibili all’arrestato Bruno Trunfio, ex assessore ai tempi del sindaco Andrea Fluttero di centrodestra, quindi candidato nelle liste dell’Udc, partito che unitosi al ballottaggio con il Pd consentì la vittoria al candidato a sindaco  Gianni De Mori. Sbagliato! Chi pensa questo è davvero fuori strada, non foss’altro che un’indagine di questo genere toccherebbe di nuovo alla Magistratura e non certo al Ministero dell’interno. Vennero – lo ribadiamo – per cercare di capire quanto la struttura comunale fosse in grado di resistere ai condizionamenti esterni. Che cosa trovarono nessuno lo sa (è tutto secretato).  Quel che si sa è che De Mori si dimise, ci furono nuove elezioni e vinse Libero Ciuffreda. Vinse rischiando in prima persona, lui, i suoi assessori e la sua maggioranza, di essere sciolto per mafia, considerando che l’istruttoria non era ancora finita. Ma forse, qualcuno sostiene, Ciuffreda strinse prima un patto “informale” con il Prefetto ricevendo l’assicurazione che in caso di vittoria Chivasso non avrebbe subito l’onta. Ecco anche questo deve essere chiaro. Lo scioglimento di un Comune per infiltrazione mafiosa non è legato alle singole persone, ma all’intera comunità, considerata “ammalata” e senza anticorpi, incapace di reagire ai tentativi delle cosche di inquinare l’economia e, per assurdo, di impedirle di parlare amichevolmente con un sindaco. Ancora un appunto. Quando si parla di ‘ndrangheta, di camorra, di sacra corona unita e di mafia il “reato” vero e proprio, che tutti cercano, a volte non c’è. C’è chi si è colpevoli con la semplice “adesione” (chiamiamola così) ad un raggruppamento malavitoso dedito nel suo insieme alla vendita di armi, al riciclaggio di denaro, all’usura e alla commercializzazione di droghe. E infine…. Le dimissioni del sindaco potrebbero evitare un eventuale scioglimento? Forse sì! Perchè dimostrerebbero agli occhi del Ministero dell’Interno che ci si è resi conto della “contaminazione” o se si preferisce dell’infiltrazione. La morale è presto detta. Non sono i giornali a volerla mettere in "caciara". La caciara e il gioco delle tre carte, semmai, lo sta facendo "Chivasso solidale" insieme al Pd e al sindaco Castello...

Liborio La Mattina

Chivasso Solidale è in grado di leggere?

Ps: A Chivasso solidale consigliamo la lettura della sentenza 103 della Corte Costituzionale. Si dice chiaramente che quando si parla di "infiltrazione" e di scioglimento di un Comune, si è in presenza di una misura che non ha natura di provvedimento di tipo sanzionatorio, ma preventivo di carattere straordinario, in quanto ha come diretti destinatari gli organi elettivi nel loro complesso e non il singolo amministratore (come invece disciplinato dall’art. 142, che prevede la rimozione in caso di «atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico»): incide quindi in maniera rilevante sull’autonomia degli enti locali. Anche sotto questo profilo, in ogni caso, la legislazione è stata ritenuta dalla Corte costituzionale conforme al dettato della Carta fondamentale, proprio in ragione dell’esistenza di elementi attendibili sulle collusioni, anche indirette, degli organi elettivi con la criminalità organizzata: lo scioglimento di tali organi può considerarsi l’extrema ratio dell’ordinamento per salvaguardare la funzionalità dell’amministrazione pubblica.  
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