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04 Novembre 2020 - 09:45
Domenica primo novembre, come preannunciato dal governo regionale, anche a Chivasso abbiamo assistito all’allestimento di due tensostrutture militari nel parcheggio dell’ospedale civico, quello “vicino al cavalcaferrovia”. Una cosa che ha sicuramente destato l’attenzione e la curiosità di molti, qualcuno è addirittura andato a farsi scattare foto “teatrali “da postare su facebook, enfatizzando il momento con forse un briciolo di superficialità, data la situazione ed i ruoli istituzionali ricoperti.
Come sempre, a mio avviso, ritengo che i fatti vadano contestualizzati alle situazioni per avere una percezione delle cose il più possibile corrispondente alla realtà, in modo da non rischiare di generare stati d’animo collettivi troppo esasperati. Indubbiamente l’intervento dell’esercito suscita in tutti noi un innalzamento dello stato di apprensione, in quanto collegato immediatamente ad uno stato di emergenza estrema, alla guerra, alle passate invasioni. Sicuramente la situazione che stiamo attraversando, senza precedenti nella storia recente, è tutt’altro che rosea, per nulla da prendere sottogamba e sottovalutare.
Ma non viviamo l’arrivo di queste strutture militari con ansia, anzi: sono un ottimo strumento per decongestionare il pronto soccorso, già notoriamente in difficoltà soprattutto nel periodo autunno-invernale, e che con l’aggiunta della situazione covid rischierebbe seriamente il caos totale, dovendo anche ovviamente creare percorsi ed aree separate per i contagiati rispetto agli altri paziente. Sono strutture e personale che in questo momento non avrebbe senso tenere “fermi” nelle caserme, e dunque ben venga che si sia pensato a questo impiego.
E’ dunque positivo che ci si sia mossi per organizzarsi preventivamente, ma non creiamo “romanzi” per strappare like: bisogna essere fiduciosi nel futuro, passerà anche la seconda ondata del virus, rimaniamo lucidi e concentrati.
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