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ADALBERTO II

Allora, oggi volevo parlarvi della vita di Adalberto II, figlio di Berengario II, solo che c'è un piccolissimo problema: non ci ho capito un cazzo. Ma nulla! Ve lo giuro, vi sono dei post di Gigno Vinia molto più comprensibili della vita di Adalberto II. Perfino quando parla di Albero da Giussano mi risulta più commestibile. Oddio, le date di nascita o di morte non sono nemmeno troppo complicate: 931 e 971, perdipiù nascita e morte nello stesso luogo, Autun, in Borgogna. Che poi lì ci aveva passato giusto inizio e fine, perché il grosso dei casini li aveva combinati tutti in Italia. In sostanza trascorse buona parte del tempo ad appoggiare suo padre, Berengario II, di cui ebbi a parlarvi in un articolo precedente, quale Re d'Italia, dal 950. La loro più acerrima rivale fu Adelaide, moglie di Lotario, di cui so ancora meno che degli Anscaridi. Però questo nome, Lotario, memorizzatelo, dopo vi dirò perché. Adelaide, perdente, si rifugiò nel Castello di Canossa, malauguratamente Matilde non era ancora nata. In suo soccorso però arrivò Ottone Primo di Sassonia, che per non sapere né leggere né scrivere si fece nominare Imperatore a Pavia. Dopo vicende alterne il Sassone inviò contro gli Anscaridi il figlio Liudolfo, il quale risolse tutto morendo a Pombia, nel 957. Venne tumulato nello Zoo Safari. Nel 959 Adalberto sposò Gelberga di Chalon, il cui nome fa pensare a una pianta carnivora con dei tentacoli lunghi una cinquantina di centimetri, pollice più pollice meno. Da quel momento in poi cominciò a combinarne di ogni, si mise in gara con Ottone a chi si faceva incoronare più volte. Fuggì anche momentaneamente in Corsica, e per un breve periodo si convinse perfino di essere Napoleone. Tornato in Italia, cercò di aiutare il padre assediato a San Leo, ma riuscì solo a recuperare la figurina mancate dei luoghi più belli d'Italia. Ebbe ancora il tempo di farsi battere da un Duca di Svezia particolarmente improponibile, Bucardo III. Ma attenzione: nel 968 si alleò nientepopodimeno che con il mitico Niceforo Foca, Imperatore di Bisanzio! Ecco, ora riprendete Lotario: Lotario, Foca, più che lo Zoo di Pombia pareva l'Acquario di Genova. Adalberto II ebbe due amanti molto importanti: Una fu Anna Malo, che lo sedusse dicendogli che la peste bubbonica era una cazzata inventata dai comunisti. L'altra fu Georgia Popolo, che lo trattava amorevolmente come un Gesù Bambino del Presepe. Però l'Assessore Balzola sta studiando del revisionismo storico. Ora basta che gli Anscaridi sono soliti andare a letto presto.
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