Ne “La Nuova Periferia” di mercoledì 17 giugno il consigliere Antonio Losurdo, nuovo capogruppo della maggioranza che sostiene il sindaco Massimo Rozzino, interviene sulla questione della discarica. Pochi giorni prima, con una Determina Dirigenziale del 4 giugno 2020, la Città Metropolitana di Torino aveva espresso il “giudizio negativo di compatibilità ambientale” sul progetto di ampliamento della discarica “La Torrazza” (la creazione della cella 9). Al riguardo, Losurdo fa due affermazioni e le sbaglia entrambe. La prima affermazione consiste nell’accusare Città Metropolitana di avere incomprensibilmente tardato due anni a esprimere questo “provvedimento finale”, benché avesse già espresso un “parere negativo” il 17 aprile 2018. Purtroppo non è così. Il 17 aprile 2018 Città Metropolitana non aveva affatto pronunciato un parere negativo. Aveva invece comunicato alla società i “motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza”, e aveva assegnato alla società medesima 10 giorni di tempo per presentare delle osservazioni. Se fosse stato un parere negativo definitivo, in attesa solamente di essere sancito dalla determina conclusiva del dirigente, Città Metropolitana non avrebbe concesso alla società 10 giorni di tempo per replicare presentando osservazioni al progetto. E infatti dieci giorni dopo, il 27 aprile 2018, la società presentava già le proprie controdeduzioni, e le aggiornava successivamente il 25 giugno 2018. Dunque la società mandava a Città Metropolitana altri documenti, che l’ente provinciale era tenuto a esaminare accuratamente, e poi accoglierle o respingere con motivato e altrettanto accurato parere. In sostanza l’istruttoria condotta da Città Metropolitana non si era affatto conclusa il 17 aprile 2018, come sembra credere Losurdo. Anzi, pochi giorni dopo l’istruttoria ripartiva e Città Metropolitana era obbligata a riesaminare tutto quanto, a confrontare gli aggiornamenti col progetto iniziale, e a giudicare se essi erano così marcatamente migliorativi da meritare il via libera al progetto. Tutto riepilogato alle pp. 2-3 della Determina del 4 giugno 2020, che Losurdo forse non ha letto bene. Anche l’amministrazione di allora, guidata dal sindaco Rozzino, prese un abbaglio e non comprese bene, così come ora non comprende bene Losurdo. L’amministrazione credette allora che la storia fosse finita. Tant’è vero che il sindaco si recò nella redazione di questo giornale a dichiarare trionfalmente che la discarica chiudeva i battenti: “La comunicazione è arrivata l’altro giorno – spiega orgoglioso - Sapevamo che la domanda non era stata accolta ma volevamo aspettare di ricevere la risposta scritta prima di poter essere davvero tranquilli. Quello che posso dire è che personalmente sono soddisfatto. Questo significa che una volta esaurita l’ottava vasca, la discarica verrà chiusa”. Cito da “La Voce” del 27 aprile 2018. Lo stesso giorno in cui la società “La Torrazza” presentata le controdeduzioni che facevano ripartire l’istruttoria. Tra parentesi, facciamo osservare al consigliere Losurdo che la faccenda non è finita nemmeno adesso, dopo la determina di “provvedimento finale” di Città Metropolitana di giugno. Infatti, come prescrive la legge, l’ente ha concesso alla società 60 giorni di tempo per presentare ricorso al TAR. I presunti meriti del Comune di Torrazza In secondo luogo il consigliere Losurdo si dichiara incredulo che qualcuno, come Marinella Bracco, elargisca complimenti a Città Metropolitana per lo stop (quasi) definitivo, e rivendica all’amministrazione comunale il merito di “avere fattivamente lavorato per raggiungere questo straordinario risultato”. Caro Losurdo, dove sarebbe questo fattivo lavoro dell’amministrazione? Per la verità, come abbiamo appena rilevato, l’amministrazione nell’aprile 2018 aveva erroneamente creduto che la storia fosse finita. Ma se la storia era finita, quale fattivo lavoro ci sarebbe ancora stato da fare? L’unico “fattivo lavoro” post aprile 2018 che Losurdo sa citare è il sollecito che il sindaco Rozzino ha mandato a Città Metropolitana l’11 febbraio 2020. Come mai proprio l’11 febbraio? Facciamo un’ipotesi, felici di essere smentiti: il sindaco aveva scoperto che il procedimento era ancora in corso – da due anni, non dal giorno prima - proprio quel giorno, leggendo il nostro giornale, dove riportavamo il comunicato della società fiduciosa in un favorevole accoglimento del progetto. E si era affrettato a scrivere a Città Metropolitana. Ma Losurdo non l’aveva raccontata giusta già l’anno scorso, e per giunta agli elettori. Nella campagna elettorale del maggio 2019 la sua lista “Torrazza Bene Comune” diffuse un programma elettorale nel quale, a proposito della discarica, si leggeva”: “la paventata nona vasca è stata bloccata e la città metropolitana… ha espresso il proprio parere ostativo”. Peccato che non era vero. Allora Città Metropolitana stava ancora esaminando il progetto, e la determina col provvedimento definitivo è stata firmata solo all’inizio di questo mese, il 4 giugno 2020.
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