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23 Gennaio 2020 - 13:18
Da Settimo a Brandizzo a Chivasso, sempre la stessa storia. Motori accesi e macchine ferme, di fronte al bar, alle poste mentre aspettano mogli o mariti, addirittura davanti agli ingressi di asili e scuole di ogni ordine e grado. Incuranti, anzi, piangenti sui blocchi imposti dai sindaci: sono titolati signori e nobili dame che lasciano inutilmente le macchine accese, fanno finta di scandalizzarsi di polveri sottili, effetto serra, cambiamento climatico, salute del pianeta, ma in realtà non gliene importa nulla. O se ne interessano se si parla di massimi sistemi e possono dare la colpa a qualcun altro, Trump, Renzi, Berlusconi, il loro sindaco. Può anche darsi che un po’ ragione ce l’abbiano, ma nel frattempo lasciano la macchina accesa e ferma, incuranti della salute propria e altrui, in particolare quella di chi ha il naso ad altezza marmitta, ovvero i bambini. A cosa serve una macchina accesa e ferma, gli si fa notare, e lì viene il bello: i più assennati ammettono la svista, chiedono venia e spengono. Ma altri si incazzano, reclamano le loro ragioni, “è un diesel, fuori fa freddo, o caldo, mi sono dimenticato, c’ho le emorroidi, le verruche, la diarrea e viandare”. Poi mandano gli altri a quel paese. Le soluzioni sono poche: pregare per la loro anima, dare dei titoli o spegnergli l’auto, ma non si può. Invocare un fulmine, si può ma non sempre arriva. Ho tentato di spiegare a uno dei furboni quanto costa: “Facciamo che ti prodighi nell’esercizio tre volte al giorno per cinque minuti. Col motore al minimo bruci mezzo litro di benzina. Quindici litri al mese, 180 l’anno. Trüc e branca 300 euro buttati alle ortiche, con la macchina che non ha fatto un metro.” Mi ha guardato con l’occhio del bamba, come se gli avessi chiesto in aborigeno di calcolare l’integrale quadratico della distanza sole-luna. Discalculico? Dislessico? Boh. Spendili meglio quei soldi, salame! Fatti una vacanza, o l’amante, o compra un solitario a tua moglie poi portala al cine, che è tanto tempo che al cine non vai più.
Prima di entrare, però, spegni il motore!
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