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21 Giugno 2019 - 15:04
La consigliera d’opposizione Alessandra Cagno risponde a Bannò
Altro che intesa, si prospetta già una spaccatura all’interno dell’opposizione. Eppure sembrava partita bene. “Siccome il nostro programma è all’80% simile a quello della Mossetto - aveva dichiarato la settimana scorsa Luca Bannò come capogruppo di “Voltiamo Pagina” -, ho intenzione di collaborare con la maggioranza. Cercare di realizzare insieme i punti che abbiamo in comune. Poi... Chi mi segue mi segue, chi non mi segue non mi segue”.
Sembrava in un certo senso partita bene, ma è proprio quel “chi c’è c’è, chi non c’è non c’è” ad aver generato scompiglio.
La prima a manifestare qualche “leggera perplessità” è la consigliera Alessandra Cagno: “Non devo fare la guerra a nessuno. Ma al primo consiglio comunale Luca Bannò si è andato a chiudere nella stanza con la maggioranza.
Mai vista una cosa del genere. Uscendo non ha poi minimamente condiviso con noi dell’opposizione. Non è stato un bel gesto. Io ho fatto una lista, ho messo lui come rappresentante, ma la mia lista non è nata per lavorare in amore e d’accordo con la Mossetto.
Mi sentirei una venduta a fare una cosa del genere. Abbiamo preso 277 voti proprio per quelli a cui non piaceva la Mossetto. Questo non vuol dire che vado a contestare su tutto. Ma sicuramente si prospetta una spaccatura, quando Luca Bannò parla del “noi”, mi domando “noi chi?”.
Si è chiuso con la maggioranza senza minimamente coinvolgerci. Siamo in tanti a sentirci presi in giro da lui. In questo senso ci sentiamo usati, ho intenzione di portare avanti una pulita opposizione politica. Se lo statuto me lo permette, farò un gruppo a parte”.
Ovviamente qui “leggera perplessità” da parte di Alessandra Cagno era da intendersi in senso ironico. E a rincarare la dose è Domenico Viterisi, iscritto alla lista di “Voltiamo Pagina”: “Secondo noi c’è stata una presa di posizione non legittima da parte di Luca Bannò. Sarà pure il leader dell’opposizione, ma non può non tener conto di 277 voti ottenuti grazie a tutti i componenti della lista.
Sembra che si sia dimenticato di tutte le persone che gli hanno dato supporto. Sembra che abbia raggiunto un suo scopo personale, alla fine del consiglio non ci ha minimamente considerato. E ora c’è un gruppo di persone che dissente da questa linea di condotta, che non si sente rappresentato da lui . A questo punto possiamo dire che non siamo più una lista”.
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