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17 Aprile 2018 - 14:43
Capitan “Tentenna”, come già lo chiamano alcuni consiglieri d’opposizione, ha deciso. I tigli di corso Galileo Ferraris non verranno abbattuti.
Solo sottoposti ad una “lieve” potatura. Per buona pace degli ambientalisti e di quei cittadini che lo scorso autunno s’erano indignati all’idea che gli alberi di fronte all’ospedale potessero essere tirati giù con due colpi di motosega.
Ieri sono iniziate le operazioni di potatura ed oggi, entro le 19, verranno completate. Non sarà dunque necessaria una nuova perizia, super partes, per mettere d’accordo sia le esigenze di Palazzo Santa Chiara, sia gli animi degli ambientalisti. Niente. Dopo mesi di silenzi, il sindaco Claudio Castello, con la sua Giunta, ha deciso di rivedere il progetto di riqualificazione dell’area e di mantenere in vita gli alberi sani. Certo, magari un po’ malati, ma comunque non pericolosi per la pubblica incolumità.
Quel che resta, di una vicenda incredibile, è la sensazione di una Giunta “volubile”, fluttuante in base agli umori dei chivassesi.
Che Castello potesse cambiare idea sull’abbattimento degli alberi s’era capito fin dall’inizio, non appena s’era presentato in cantiere, alle otto e un quarto di un giovedì di metà novembre, dopo che da due ore una ventina di cittadini presidiava la zona e impediva agli operai di dare il là alle motoseghe.
Invocato dai vigili urbani, dai carabinieri intervenuti, dall’assessore Barengo, dal dirigente dell’ufficio comunale Lavori Pubblici e Manutenzioni Francesco Lisa. “Decide il sindaco”. Persino dagli ambientalisti che dall’alba, con messaggi WhatsApp e chiamate avevano cercato di tirarlo giù dal letto. Castello s’era presentato con il sorriso tirato di chi avrebbe voluto essere da tutt’altra parte. Di chi c’ha un mal di pancia così ma tant’è. “Eccomi qui”.
Dopo venti minuti di tira e molla - si taglia, non si taglia - il sindaco aveva sentenziato che non si sarebbe tagliata che una pianta. E stop. “Faremo un’altra perizia e decideremo una volta per tutte”, aveva infine decretato, dando il via libera a chiunque. Operai, manifestanti, vigili e carabinieri.
All’epoca esultarono tutti. Oggi, di nuovo. Solo una cosa non s’è capita: com’è che nonostante la variante al progetto iniziale di riqualificazione della piazza di fronte al vecchio ingresso dell’ospedale, con i tigli che non verranno più abbattuti, il costo dell’opera è sempre quello? 55 mila euro, leggiamo dalla delibera comunale...
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