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14 Marzo 2018 - 15:49
Felice Scavone
“Io mio nome è a disposizione qualora me lo chiedessero”.
È un Felice Scavone sugli scudi quello che ad una settimana dal 4 marzo ancora festeggia per l’incredibile affermazione del centro destra in città. Numeri e percentuali, specialmente quelli della Lega, che non possono che dare energia ad una coalizione che fino a qualche tempo fa pregava per arrivare almeno al ballottaggio e ora intravede la possibilità di giocarsi una partita a viso aperto con i grillini e con un centro sinistra che si lecca le ferite.
“La città ha voglia di cambiamento - racconta Scavone - e noi dobbiamo metterci immediatamente al lavoro per costruire una coalizione. Intravedo la possibilità di vincere sul territorio e sono pronto a mettermi a disposizione per la causa. Non ho la smania di essere candidato ma nel caso me lo chiedessero sarò pronto. Credo sia importante partire e iniziare a lavorare tutti insieme con le persone che da sempre si sono impegnate sul territorio”.
Il capogruppo forzista guarda avanti e pensa già alla prima iniziativa di coalizione per dare spinta al nuovo progetto del centro destra unito.
“Sto pensando ad una serata sull’urbanistica e lo sviluppo della città per parlare del progetto che riguarda le torri nell’ex area della Standa. La Lega aveva raccolto anche delle firme contro quella costruzione. Potremmo organizzare dopo il periodo dedicato alle osservazioni al piano regolatore. Al momento si può fare poco contro questi progetti, è vero, ma la prossima amministrazione avrà il compito di portare a termine la revisione generale del piano regolatore che di certo non sarà ultimata entro la fine di questa legislatura”.
Una piccola battuta anche su Puppo, che, finalmente, pare aver trovato un sostenitore.
“Caldeggio la sua ricandidatura, lui e la sua maggioranza hanno ipotecato la città per i prossimi 30 anni. Spero che sia lui il candidato come Fassino a Torino nel 2016…”
Dunque il centrodestra inizia ad organizzarsi e a serrare le fila in vista della competizione elettorale del prossimo anno. Da notare una certa frenesia nell’ambiente, queste percentuali, a destra, non le vedevano da un po’ e sembra quasi ci sia la paura di perdere quanto guadagnato il 4 marzo.
Insomma, Scavone Cernusco (Lega) e Co non vedono l’ora di andare a votare e per non disperdere il capitale sarebbero addirittura pronti a chiedere di anticipare le elezioni a domani.
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