BRANDIZZO. Fabio Gullì, stakanovista della bicicletta

Pedalare ininterrottamente per più di 300 chilometri sfidando i limiti del proprio corpo. Stare in sella dalle 12 ore in su contando solo su testa e gambe. È l’ultracycling, una forma di ciclismo inserita tra gli sport estremi. A praticarla è Fabio Gullì, 29 anni, di Brandizzo. La passione per la bicicletta ce l’ha sin da bambino, ma l’idea di diventare ciclista è nata solamente tre anni fa. “Prima praticavo kick-boxing a livello agonistico - ricorda Gullì -. Poi ho deciso di tornare alla mia vecchia passione per la bici. Ho iniziato correndo due stagioni in mountain bike ed una in ciclo-cross, una bici simile a quella di strada, che ho concluso ottenendo il quarto posto nel Trofeo Michelin di Ciclo-Cross”. La sua dimensione, però, l’ha trovata con la bici da corsa. “Ho capito che questa era la mia strada perché amo le lunghe distanze”, dice. Da lì il salto nell’ultracycling è stato breve. Il debutto avverrà infatti nel 2016 con la partecipazione all’”Ultracycling 3 Confini”, una gara non stop tra Italia, Austria e Slovenia, mentre nel 2017 sarà la volta dell’”Ultracycling Dolomitica”, considerata una tra le sfide più dure al mondo a causa del suo dislivello, e della Race Across Italy, la gara più famosa d’Italia. “Questa consentirà di qualificarmi alla Raam, la competizione che in America mi farà pedalare coast to coast”. Rimanendo più vicini, invece, tra i progetti di Gullì ci sarà anche un ruolo nel direttivo in un’associazione che racchiuderà a livello regionale i ciclisti che come lui praticano questa disciplina e l’organizzazione di qualche evento sportivo sul territorio brandizzese. “Sarebbe bello se in futuro riuscissi a portare qualcosa anche qui - ha concluso l’atleta portando come esempio le randonnèe, percorsi cicloturistici alla scoperta del territorio -. Brandizzo ha un bel territorio molto vicino alla collina e dovrebbe essere valorizzato”.