Potrebbero essere gli ultimi giorni di lavoro quelli delle quattro dipendenti del “Teresa Noce” di Montanaro. L’asilo nido, proprietà della partecipata comunale Città Futura e gestito oggi dal presidente di AsiliZeroSei srl, Tommaso Larizza, è a rischio chiusura. Le cause, secondo quanto denunciato dalle organizzazioni sindacali Fp-Cgil di Vittorio Mecca e la Csa di Roberto Loiacono che più volte hanno manifestato lo stato di agitazione delle dipendenti, sarebbero da ricercare nella “mala gestione del servizio”. Mercoledì 21 ottobre, in un incontro avvenuto con la Prefettura a cui ha partecipato anche lo stesso Larizza, i sindacati hanno infatti ribadito il loro netto rifiuto alle iniziative organizzative introdotte dal nuovo appalto. Dal costo troppo elevato delle rette, che supera di gran lunga il tetto dei 500 euro fissato dal bando, al declassamento del personale con una retribuzione inferiore anche di 100 euro rispetto a quella attuale, ai rapporti col personale. In particolare, a far scoppiare la bufera è stata la decisione di dimettere una delle dipendenti nonostante le clausole dell’appalto del Comune vietassero il licenziamento. “Piuttosto che andare avanti così preferiamo lasciar perdere”, hanno quindi inforcato i rappresentanti sindacali al Prefetto, annunciando anche l’inizio di un’ondata di scioperi. La situazione è quindi tragica: solo un accordo con il nuovo gestore entro sabato 31 ottobre potrebbe evitare che quattro dipendenti più i 13 bambini ospitati vengano lasciati a casa. Dall’altra parte della scrivania, allarmato, il presidente Larizza. Di fronte agli annunci delle organizzazioni sindacali, spiega: “Io con i sindacalisti non voglio trovare nessun accordo, preferisco parlare con le maestre e, in caso, risolvere questa situazione con loro. Hanno minacciato lo sciopero e questo significa che non ci sarà nessuno dai bambini all’asilo. Sono quattro sindacalisti contro di me, quindi se hanno deciso così non mi resta che chiudere…”. Il countdown può dirsi iniziato…
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