AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
20 Dicembre 2025 - 14:58
Uno dei Malinois, in una foto risalente ad agosto 2025
Poteva davvero finire in tragedia quanto accaduto a Caluso quasi una settimana fa. In via Vittorio Veneto e in via Trieste, due strade centrali e molto frequentate, una normale passeggiata serale si è trasformata in una sequenza di attimi di puro terrore. Una donna e una bambina si sono ritrovate improvvisamente nel mirino di un branco di cani, già tristemente noto ai residenti, in un quartiere che da mesi convive con una situazione definita da molti come insostenibile.
La ricostruzione dell’episodio, affidata alle testimonianze dirette dei presenti e dei vicini di casa, restituisce un quadro inquietante. I cani, identificati come Pastori Belga Malinois, erano liberi in strada e, secondo quanto riferito, avrebbero iniziato ad aggredire chiunque transitasse lungo la via. Il momento più drammatico si è verificato quando gli animali hanno preso di mira una donna che camminava insieme a una bambina. Le due, terrorizzate, sono state costrette a fuggire correndo, nel tentativo disperato di mettersi in salvo ed evitare di essere raggiunte e ferite.
A evitare conseguenze ben più gravi è stato l’intervento di due giovani che non hanno esitato a frapporsi tra i cani e le vittime, mettendo a rischio la propria incolumità. I due, come raccontano i testimoni, hanno agito “rischiando in prima persona di essere morsi e di rimanere feriti gravemente”, riuscendo a contenere l’assalto quel tanto che è bastato per consentire alla donna e alla bambina di allontanarsi.

L’episodio, però, non rappresenta un caso isolato, ma solo l’ultimo di una lunga serie. Nei giorni e nelle settimane precedenti altri residenti sarebbero dovuti scendere in strada in tutta fretta per soccorrere un ragazzo, salvato per miracolo grazie all’intervento dei vicini, e una giovane donna rimasta ferita. “Non si può continuare a vivere in questo modo, è una strada centrale e di passaggio”, denunciano cittadini ormai esasperati. C’è chi ha paura a uscire con il proprio cane, chi evita del tutto la zona e chi ammette di uscire di casa con l’ansia costante di trovarsi di fronte a un’aggressione.
A rendere la situazione ancora più complessa è la condizione degli animali stessi. Spesso scambiati per lupi a causa della loro estrema magrezza, i cani sarebbero in realtà vittime di una gestione inadeguata da parte dei proprietari. “Questi cani fanno pena perché hanno sempre fame”, scrive una residente in un commento carico di sconforto. “Uno in particolare viene sempre a chiedere da mangiare in via Trieste. Non morde, ma divora tutto quello che trova”. Secondo i racconti, l’aggressività degli animali sarebbe il risultato di fame, abbandono e presunti maltrattamenti. In paese si parla di cani tenuti chiusi al buio in garage o cantine e lasciati poi vagare liberi in cerca di cibo.
A esasperare ulteriormente gli animi non è soltanto la pericolosità della situazione, ma quella che viene percepita come un’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. Carabinieri, Polizia Locale e canile sarebbero stati allertati decine di volte, senza che il problema venisse risolto in modo definitivo. I residenti parlano di un vero e proprio “gioco a nascondino”: all’arrivo delle pattuglie, i cani sparirebbero, nascosti dai proprietari in cantine o altri locali. Anche quando vengono adottati provvedimenti, la burocrazia sembra rallentare ogni soluzione. “Uno dei cani era stato portato in canile perché privo di microchip. Glielo hanno messo e poi lo hanno restituito subito ai proprietari”, racconta una testimone.
La richiesta che arriva dal quartiere è unanime: tolleranza zero. Non si tratta più di un problema di disturbo o di convivenza, ma di tutela dell’incolumità pubblica. I cittadini chiedono il sequestro definitivo degli animali e sanzioni severe nei confronti di chi ha dimostrato di non essere in grado di gestirli. “Dal canile ci avevano assicurato un intervento tempestivo, ma il cane è ancora lì nonostante le denunce. La sindaca e i carabinieri non stanno facendo nulla di concreto e noi continuiamo ad avere paura di uscire di casa”, segnalano in molti.
In via Vittorio Veneto e in via Trieste la domanda è una sola, e rimbalza di voce in voce: si aspetta davvero che qualcuno rimanga gravemente ferito prima di intervenire in modo definitivo? Una domanda che chiama in causa direttamente la sindaca Maria Rosa Cena e le forze dell’ordine. Fino a quando non arriverà una risposta concreta, a Caluso la paura continuerà a camminare — e a mordere — insieme ai residenti.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.