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06 Dicembre 2025 - 17:42
Dario Lavesero
Il NocciolArt 2025 andrà a Dario Lavesero, e la notizia circola tra gli addetti ai lavori mentre il IX Concorso Teatrale Internazionale “Città di Chivasso” procede verso la finale del 13 dicembre. Il premio speciale istituito da Ascom Chivasso nel 2022 non è un trofeo di circostanza: nasce per riconoscere un chivassese che abbia inciso davvero nel mondo dell’arte e della cultura. In passato hanno ricevuto questo attestato lo scultore Nino Ventura e la giornalista Marina Rota. Lavesero, quest’anno, entra in quella stessa linea di continuità.
La sua storia parte da lontano. Nato a Chivasso nel 1956, cresciuto tra musica d’oratorio e prime sperimentazioni corali, Lavesero attraversa l’adolescenza tra scoutismo e gruppi musicali di ragazzi, gli Amarena, in un tempo in cui non servivano palchi per costruire comunità: bastavano un salone parrocchiale, qualche chitarra scordata e la voglia di fare. In città lo ricordano soprattutto per il lavoro con i Piccoli Cantori del Duomo e per la collaborazione con don Piero Bertotti e la Schola Cantorum, un pezzo di identità musicale chivassese che da decenni accompagna cerimonie, ricorrenze, liturgie.

Dario Lavesero in tv
Negli anni successivi Lavesero studia, si diploma, si specializza in Canto Corale, Composizione e Didattica della Musica, insegna nella scuola media, collabora con diverse emittenti radiofoniche e costruisce quella figura di musicista-formatore che molti in città considerano un riferimento. La sua attività attraversa quarant’anni di serate, concerti, lezioni, cori e laboratori. Tanto lavoro quotidiano, poco rumore. Ed è proprio questo ad aver creato una reputazione: un percorso che tiene insieme rigore tecnico, pazienza educativa e radicamento territoriale.
Poi arriva l’invenzione che ha portato il suo nome oltre i confini locali: il Pianoforte Gigante. Uno strumento scenico, lungo più di sette metri, suonato con i piedi come in una coreografia musicale. Un’idea artigianale che diventa fenomeno, approda in televisione, conquista programmi come Tu sì que vales, Dalla strada al palco, Striscia la Notizia, TG nazionali, fino a esibizioni in Svizzera, Francia e Malta. I video accumulano centinaia di milioni di visualizzazioni. Chivasso, grazie a quell’oggetto fuori scala, torna al centro di un racconto che mescola creatività popolare e intraprendenza.
È questo intreccio — la dedizione lunga una vita e la capacità di reinventarsi — che l’Ascom premia con il NocciolArt 2025. Un riconoscimento che negli anni ha assunto il ruolo di bussola civile: ricorda alla città chi, con costanza, ha contribuito a far crescere il suo patrimonio culturale. Non è un premio al personaggio del momento, ma alla traiettoria.
Il 13 dicembre, al Teatrino Civico, la rassegna teatrale chiuderà il sipario e Lavesero riceverà il suo premio. Non cambierà il modo in cui si muove in città, non trasformerà la sua storia in un trofeo da esporre. Ma sarà un segnale: Chivasso riconosce uno dei suoi. E, senza proclami, gli dice che il lavoro di una vita — quello che non fa rumore, quello che costruisce legami — ha lasciato tracce che vale la pena mettere in neretto.
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