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Salvini–Verdini, supervilla a Roma comprata a prezzo ribassato: scoppia la polemica

Pagati 1,35 milioni per 674 mq in una zona che ne vale quasi il doppio: la storia dell’immobile tra società, liquidazioni e lo studio Previti

Salvini–Verdini, supervilla a Roma comprata a prezzo ribassato: scoppia la polemica

Salvini–Verdini, supervilla a Roma comprata a prezzo ribassato: scoppia la polemica

La notizia è semplice: Matteo Salvini e Francesca Verdini hanno comprato una villa di 674 metri quadrati alla Camilluccia per 1,35 milioni di euro. La parte meno semplice è che il prezzo equivale a poco più di 2.000 euro al metro quadro, quasi la metà dei valori medi della zona. A Roma Nord non succede quasi mai. A meno che la villa non abbia una storia complicata. E questa, infatti, ce l’ha.

L’immobile arriva da trent’anni di passaggi tra società, liquidazioni e carte bollate che riconducono alla famiglia dell’avvocato Giovanni Acampora, storico nome del sistema che ruotava intorno a Cesare Previti e alle vicende giudiziarie di Fininvest. Processi come Imi-Sir e Lodo Mondadori hanno attraversato lo stesso perimetro. Una cronologia che non si improvvisa: società lussemburghese Valim, trasferimento in Italia, liquidazione nel 2016, assegnazione dell’immobile alle figlie Giulia e Valeria Acampora, pignoramento nel 2018 poi cancellato. Infine, la vendita, affidata allo studio Previti.

Il Ministro Matteo Salvini

A firmare dall’altra parte del tavolo ci sono Salvini e Verdini. Il loro staff garantisce che la villa sia stata trovata “su immobiliare.it” e che la scelta dell’immobile sia avvenuta “come per qualunque coppia in cerca di casa”. Aggiunge che “il prezzo è esattamente quello dell’annuncio” e che l’immobile richiede numerosi interventi strutturali e urbanistici. La spiegazione è chiara: nessun favoritismo, solo una ristrutturazione impegnativa e un prezzo coerente con lo stato dell’immobile.

Resta il dato politico: il leader leghista che nel 2020 mostrava agli italiani il bilocale milanese da cui augurava buona Pasqua si ritrova ora proprietario di una villa su quattro livelli, con 28 vani e due box. Un cambio di scenario netto. Non un reato, non un mistero: semplicemente una distanza evidente tra la narrazione dell’uomo “normale” e la realtà immobiliare di oggi.

La storia della villa incrocia i nomi e le vicende che hanno segnato trent’anni di potere italiano. L’acquisto, invece, apre un’altra questione: come si arriva, nel quartiere forse più ambito della Capitale, a pagare un immobile grande come un condominio al prezzo di un appartamento di pregio? Gli atti garantiscono che tutto sia regolare. Il mercato, però, racconta altro: che un affare così, in quella zona, capita raramente.

E così, mentre il Paese fa i conti con mutui in salita e prezzi fuori portata, il vicepremier trova la combinazione perfetta tra algoritmi, disponibilità e tempismo. Nessuno scandalo, ma un fatto politico sì: la distanza tra ciò che si racconta e ciò che si compra. Una distanza che non si misura in metri quadrati, ma aiuta a capire il personaggio più di molte interviste.

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