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San Benigno inaugura il nuovo centro di raccolta consortile

Una struttura moderna e più ecologica, con orari estesi e personale qualificato, per rendere più efficiente la raccolta dei rifiuti e liberare risorse per altri servizi comunali

San Benigno inaugura il nuovo centro di raccolta consortile

San Benigno Canavese vede finalmente nascere un punto di riferimento per la gestione dei rifiuti: il nuovo Centro di Raccolta Consortile. Una struttura moderna, più ecologica e accessibile, pensata per semplificare la vita ai cittadini e ottimizzare le risorse comunali, che martedì 2 dicembre ha ufficialmente aperto i battenti con il tradizionale taglio del nastro.

Tutto era iniziato il 31 gennaio 2025, quando il Comune aveva annunciato che il Centro di Raccolta Comunale di Via Enzo Ferrari sarebbe stato trasformato in un Ecocentro Consortile, grazie a un accordo tra l’Amministrazione guidata dal sindaco Alberto Graffino e SETA spa.

“Questa scelta – aveva spiegato il sindaco Graffino – garantirà ai nostri cittadini una maggiore apertura e un servizio più professionale e sicuro, permettendo all’Ente di destinare le risorse umane ad altre incombenze”.

L’obiettivo era chiaro: ottimizzare i servizi e migliorare la qualità della vita, offrendo personale qualificato e attrezzature all’avanguardia per una raccolta differenziata più efficiente e sicura.

La trasformazione dell’impianto ha richiesto interventi di manutenzione straordinaria, costringendo il centro a rimanere chiuso per lungo tempo.

Taglio del nastro per il nuovo Ecocentro Consortile 

Nel frattempo, i cittadini sono stati invitati a collaborare e a utilizzare gli altri Ecocentri Consortili del territorio CB16, come quello di Volpiano in Via Brandizzo, aperto dal lunedì al sabato con orario continuato. In primavera, per venire incontro a chi non disponeva di mezzi propri, il Comune aveva attivato una soluzione temporanea, mettendo a disposizione un cassone per la raccolta degli sfalci ogni quindici giorni in Via Enzo Ferrari, grazie alla collaborazione con SETA e il Consorzio CB16.

Ora, dopo anni di lavoro e sacrifici, il nuovo Ecocentro Consortile è realtà. Il centro, completamente ristrutturato da SETA, offre personale formato sul corretto conferimento dei rifiuti, impianti moderni e più ecologici, come le vasche di prima pioggia che impediscono l’inquinamento delle falde acquifere. Gli orari di apertura raddoppiano, da lunedì a sabato, dalle 9 alle 12, e le risorse umane comunali sono liberate per occuparsi di altri servizi alla comunità.

“Ora abbiamo la riprova che nella politica amministrativa, ma forse in generale, non esistono dogmi – commenta Graffinodal 2019 ci dicevano che questo ecocentro comunale non poteva diventare un Centro di Raccolta Consortile. La perseveranza, però, permette di raggiungere obiettivi che sembravano chimere. Entrando nel consorzio, i cittadini pagheranno tariffe più eque e le risorse comunali potranno essere destinate ad altri servizi, come la gestione del verde, migliorata e più puntuale”.

La cessione a SETA e la ristrutturazione hanno reso il servizio più professionale, sempre aggiornato alle normative sui rifiuti, e più ecologico. Il centro entra così a pieno titolo nella rete del consorzio CB16, consentendo ai cittadini dei 31 comuni di accedere indistintamente a tutti i centri, compresi quelli del riuso.

“Ringrazio il Consorzio di Bacino per il coordinamento e SETA spa per l’investimento e la presa in carico – conclude Graffinopiù di due anni fa, quando è iniziata la trafila burocratica, c’è stata subito unità di intenti. Ora godiamoci il tanto agognato Centro di Raccolta, aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 12!”.

Con l’apertura dell’Ecocentro Consortile, San Benigno compie un passo avanti significativo verso una gestione più moderna, sicura ed ecologica dei rifiuti. I cittadini non solo guadagnano un servizio migliore e più accessibile, ma vedono concretizzarsi un progetto che valorizza la comunità e le risorse del territorio, dimostrando che con determinazione e collaborazione i traguardi più ambiziosi diventano realtà.

Il nuovo ecocentro 

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