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Canavesana nel caos totale: pendolari bloccati per ore e Bosconero insorge, “basta trattarci come un territorio di serie B”

Il treno fermo a pochi metri da Bosconero paralizza l’intera tratta e scatena un’interrogazione urgente: l’opposizione chiede azioni dure, risposte rapide e un fronte comune dei Comuni canavesani

Canavesana

Canavesana nel caos totale: pendolari bloccati per ore e Bosconero insorge, “basta trattarci come un territorio di serie B”

Una mattina iniziata come tante altre si è trasformata, per centinaia di pendolari dell’alto Canavese, in l’ennesima dimostrazione di una tratta ferroviaria fragile, inaffidabile e troppo spesso lasciata al suo destino. Il treno delle 06:17 in partenza da Rivarolo e diretto a Torino è rimasto fermo a pochi metri dalla stazione di Bosconero dopo l’attivazione improvvisa del SCMT, il Sistema di Controllo Marcia Treno. Da lì è iniziato un blocco durato oltre due ore, con i passeggeri chiusi all’interno del convoglio senza possibilità di scendere, muoversi o ricevere indicazioni chiare.

Alle 6.30 circa, quando il treno si è immobilizzato, decine di bosconeresi già in attesa sulla banchina hanno visto sfumare l’unica corsa utile per raggiungere Torino. Poco dopo, l’intera linea Rivarolo–Chieri è stata ufficialmente sospesa, portando alla soppressione totale dei collegamenti e al collasso della mobilità mattutina. Gli interventi del personale di bordo e dei tecnici RFI, chiamati a verificare e tentare il ripristino, non hanno sortito alcun effetto per oltre due ore, lasciando lavoratori e studenti senza una soluzione alternativa.

La giornata ha assunto rapidamente i contorni dell’emergenza. Numerosi studenti hanno rinunciato alle lezioni, mentre lavoratrici e lavoratori hanno dovuto ricorrere a permessi, ferie o recuperi futuri. Uno scenario ben noto: sulla Canavesana, disservizi di questa portata non sono un’eccezione, ma un copione che si ripete da decenni. Con un peso sempre più insopportabile per un territorio che si sente considerato “di serie B” rispetto al capoluogo.

Proprio per questo, i consiglieri del gruppo di opposizione FARE X BOSCONEROSara Laurino, Flavio Duretto, Giancarlo Giovannini e Marco Ciravolo — hanno firmato un’interrogazione urgente indirizzata all’amministrazione comunale. Un documento dal tono deciso, che chiede chiarimenti immediati, azioni coordinate e una presa di posizione politica forte, superando quella che definiscono «la ritualità dei comunicati di circostanza».

Nel testo, l’opposizione ricostruisce la dinamica del disservizio e punta il dito contro una gestione “cronica” dei trasporti canavesani che, da troppi anni, non garantisce standard minimi di affidabilità. I consiglieri chiedono innanzitutto quali comunicazioni ufficiali giungeranno da GTT e RFI e se il Comune intenda pretendere spiegazioni formali per tutelare i cittadini danneggiati, sia quelli rimasti prigionieri del convoglio sia quelli impossibilitati a salire sul treno.

Il secondo fronte riguarda la risposta politica. Per FARE X BOSCONERO, non basta più agire in solitudine: occorre una mobilitazione comune con gli altri Comuni della tratta — Rivarolo, Oglianico, Favria, Feletto, San Benigno e Volpiano — per presentare una richiesta unitaria alla Regione Piemonte e all’Agenzia della Mobilità Piemontese, chiedendo investimenti, trasparenza e una gestione all’altezza del bacino servito.

La domanda di fondo è altrettanto diretta: il Comune ritiene accettabile che la Canavesana continui a essere gestita in modo discontinuo, con guasti gravi e ritardi sistematici, senza un piano strutturale che garantisca un servizio dignitoso? L’opposizione chiede inoltre come e quando l’amministrazione informerà ufficialmente la cittadinanza, pretendendo un’assunzione di responsabilità chiara e immediata.

L’interrogazione verrà discussa nel prossimo Consiglio Comunale. Nel frattempo, la rabbia dei pendolari cresce, alimentata dall’assenza di comunicazioni tempestive e dall’impressione di una linea incapace di garantire i bisogni quotidiani di chi vive e lavora nel Canavese. La giornata del 2 dicembre resterà impressa come una delle peggiori degli ultimi anni, e per molti come una conferma: la Canavesana non può più permettersi ritardi nella manutenzione, nella modernizzazione e nella pianificazione.

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