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Addio a Savino Nora: il Canavese piange un riferimento della Polizia locale

Un professionista rigoroso e umano, punto di riferimento per due comunità

Addio a Savino Nora: il Canavese piange un riferimento della Polizia locale

Addio a Savino Nora: il Canavese piange un riferimento della Polizia locale

Due comunità oggi si fermeranno. Alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Valperga, una folla di volti conosciuti accompagnerà Savino Nora nel suo ultimo viaggio. Non è solo il funerale di un ex comandante della Polizia municipale di Cuorgnè. È il congedo da un uomo che, per quasi trent’anni, ha incarnato un’idea semplice e rara di servizio pubblico: rigore senza arroganza, autorevolezza senza distanza, disciplina senza perdere mai — mai — la misura dell’umanità.

La notizia della sua morte, avvenuta il 30 novembre, ha colpito duro. Savino Nora aveva 79 anni e un profilo professionale che, nei ricordi di chi lo ha conosciuto, torna con una chiarezza quasi musicale: serio, preparato, rispettoso, capace di far valere le regole senza dimenticare che dietro ogni procedura c’è una persona. Chi lo ha incrociato negli anni ’90, quando assunse il comando della Polizia locale, parla ancora oggi di quella capacità — rara nel Canavese come ovunque — di farsi rispettare senza mai alzare la voce. Una presenza discreta ma costante, solida, di quelle che sembrano eterne finché la vita non ricorda il contrario.

In queste ore di dolore, la sua famiglia è circondata dalle comunità di Cuorgnè e Valperga. Accanto a lui restano la moglie Alessandra, la figlia Simona con Luca, l’amatissima nipote Giulia, Pietro e la consuocera Carla. A loro — e a tutti quelli che gli sono stati vicino negli ultimi giorni — arrivano le parole silenziose di un territorio che ha saputo stimarlo prima ancora che rimpiangerlo.

Oggi, nella piccola navata di Valperga, si ritroveranno colleghi, amministratori, cittadini che con Savino hanno condiviso un tratto di strada. Alcuni porteranno fiori, altri ricordi. Ma il saluto più sincero sarà nei dettagli che non si dicono: nelle strette di mano, negli sguardi bassi, nell’affetto che non ha bisogno di discorsi ufficiali. Perché un comandante può essere sostituito. Un riferimento, invece, no.

Savino Nora se ne va così: con la sobrietà che lo ha accompagnato sempre, ma con una lunga scia di riconoscenza che oggi, più che mai, unisce Cuorgnè e Valperga in un unico gesto di memoria civile.

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