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CULTURA

Il Laboratorio Teatro Settimo, progetto per cambiare la storia della città

L’Università Cattolica di Milano ha organizzato una giornata di studio per oggi, martedì 2 dicembre, con i protagonisti di quel percorso straordinario. Ma oggi, a Settimo, abbiamo smarrito la vocazione di “fare produzione”, di indagare il contemporaneo

Il Laboratorio Teatro Settimo, il progetto per cambiare la storia della città

Esercizi sulla Tavola Periodica di Mendeleev (1984)

Il Laboratorio Teatro Settimo ha compiuto 50 anni. Ma non è l’unico compleanno: siamo a 40 anni da Elementi di struttura del sentimento e a 30 anni dal Canto per Torino. Ma quell’idea di teatro è arrivata dalle nostre parti proprio così, planando, come l’immagine scelta per questa giornata di studi, quella di martedì 2 dicembre, organizzata dalla docente Roberta Carpani insieme a Gerardo Guccini all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

Planando dal cielo come una dimensione spontanea e miracolosa per una città di cintura con tutti i suoi difetti: grigia, con pochi profumi e tanti odori chimici, con un’immigrazione selvaggia senza precedenti, tossicodipendenza a livelli record e fabbriche inquinanti ovunque. Ma era comunque Casa. Ci son voluti anni per vedere alle finestre le bandiere “Settimo Bella da Vivere”, nel 2008, ma l’operazione identità è - almeno in parte - riuscita e raccontata nel film di Gabriele Vacis “Uno scampolo di paradiso”. 

Ma quel percorso cominciò con l’idea di una città culturalmente partecipata, con una piazza chiusa al traffico per fare le prime esperienze di animazione. L’esistenza di un piano regolatore culturale di Settimo si deve a quel teatro: un perimetro disegnato da un gruppo di ragazzi conquistati  dall’entusiasmo di cambiare la storia. Anzi di “bucarla”, perché quella storia di città, così com’era all’epoca, non piaceva. A nessuno. A distanza di 50 anni, è emersa l’urgenza di raccontare quella potente esperienza. “E’ un punto di partenza, ma si doveva fare - dice la professoressa Roberta Carpani, direttrice del Centro di Ricerca CIT “Mario Apollonio”- . In un’epoca di grandi stravolgimenti, il Laboratorio Teatro Settimo ha generato una novità: il teatro non era semplice intrattenimento ma uno strumento per rendere viva la comunità ed istituire  relazioni. Hanno avuto il merito di pensare al teatro come ad un percorso artistico condotto negli spazi urbani”. In Italia ci sono state altre esperienze cardine, come a Ravenna, Cesena, Roma o Pontedera, ma il Laboratorio Teatro Settimo ha rappresentato una grande innovazione. “Oltretutto c’è un archivio molto interessante che è stato portato all’interno della Biblioteca Archimede direttamente dal Teatro Stabile di Torino. Abbiamo contattato il direttore Franco Orsola e abbiamo trovato piena disponibilità. Lo stiamo riordinando con un progetto di ricerca affidato ad una nostra dottoranda, Giorgia Valeri, e in collaborazione con lo storico settimese Silvio Bertotto - continua la docente - . La quantità di materiale è tale da essere di assoluto interesse generale. Il Laboratorio Teatro Settimo ha avuto la capacità di lavorare nel locale per poi esportare a livello nazionale e internazionale questo modo di fare teatro. Un percorso documentato da un materiale iconografico imponente, è una compagnia che è stata fotografata da artisti  straordinari come Buscarino. Gli elementi storici sono tantissimi e molto preziosi”. 

Il teatro di narrazione che diede vita a grandi successi, un elenco infinito che inizia con il premio Ubu conquistato da “Elementi di struttura del sentimento” nel 1985, ispirato alle Affinità Elettive di Goethe. Il cuore di questa giornata è dedicato a numerosi interventi degli artisti e degli operatori che hanno fatto parte del gruppo e di altri artisti per i quali l’incontro con Laboratorio Teatro Settimo è stato occasione di crescita. 

Alle 9, aprirà la giornata Ruggero Eugeni, Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo e poi seguirà l'intervento la professoressa Carpani. La giornata terminerà intorno alle 18,30. 

Tra gli altri, porteranno la loro testimonianza, oltre a Gabriele Vacis, Mario Agostinoni, Antonio Albanese, Mirko Artuso, Laura Bevione, Roberta Biagiarelli, Alessandro Bigatti, Roberta Carpani, Patrizia Coletta, Lella Costa, Laura Curino, Emma Dante, Lucio Diana, Mariella Fabbris, Gian Luca Favetto, Lucilla Giagnoni, Gerardo Guccini, Juliet Guzzetta, Carlo Infante, Mario Martone, Erica Nava, Federico Negro, Marco Paolini, Laura Peja, Stefania Pieri, Oliviero Ponte Di Pino, Paolo Puppa, Serena Sinigaglia, Roberto Tarasco, Lilli Valcepina, Giorgia Valeri, Adriana Zamboni.

Gabriele Vacis e Laura Curino sono docenti della Cattolica e alcuni dei protagonisti di questa giornata sono loro ex allievi, non soltanto compagni di viaggio. Antonio Albanese racconterà quanto è stato determinante l’impatto con il modo di fare spettacolo di Gabriele Vacis, così anche Emma Dante, tra le protagoniste di Canto per Torino. 

E a Settimo Torinese? 

“Non dipende da me, ma io mi rendo disponibile. Però posso dire una cosa: questa del Laboratorio Teatro Settimo è una storia da riprendere e custodire - conclude - . Ma soprattutto, sarebbe curioso recuperare gli spettatori e i cittadini che hanno partecipato ai laboratori di quell’epoca. Bisognerebbe intervistarli, capire cosa ha lasciato loro il teatro. Recuperare la storia del teatro Garibaldi, del circolo Pepe, e di come è cambiata la città dopo questo tipo di intervento culturale”. 

Non è mai troppo tardi: quella del Laboratorio Teatro Settimo è una storia potente e ampia che andrebbe ripresa anche qui, il luogo in cui è nata. I tempi sono cambiati, ma quella storia è una ricchezza a cui attingere per affrontare anche il futuro della cultura. Oggi, qui abbiamo smarrito la vocazione di “fare produzione”, di indagare il contemporaneo mediante l’arte teatrale. C’è tanto intrattenimento ma non c’è più quella ricerca necessaria per generare un valore da documentare e da condividere. Eppure, abbiamo proprio questo DNA scientificamente determinato a livello universitario. “Spero che questa nostra iniziativa sia di ispirazione anche per la città - conclude la professoressa Roberta Carpani - . Non tutte le compagnie teatrali sono state documentate in questo modo, meriterebbe approfondire anche a livello locale”.

Una giornata di studio che andrà in diretta anche in streaming. In attesa di vedere la seconda puntata qui, a Settimo.

Da “Mendeleev” a “Elementi di struttura del sentimento” e poi il “Canto per Torino

Nell’aprile del 1974 un gruppo di ragazze e ragazzi, tra cui Antonia Spaliviero (19 anni), Adriana Zamboni (18 anni), Gabriele Vacis (18 anni), Laura Curino (17 anni) Lucio Diana (16 anni) e Mariuccia Allera Longo danno vita a un laboratorio teatrale nella Biblioteca di Settimo Torinese, la città dove vivono. Inizia così l’avventura di Laboratorio Teatro Settimo. Il gruppo si fa notare per Esercizi sulla tavola di Mendeleev (1984) ed Elementi di struttura del sentimento (tratto dalle Affinità elettive di Goethe, 1985), che vince il Premio Ubu per il miglior spettacolo dell’anno. Dal 1987 il gruppo trova sede presso il Teatro Garybaldi di Settimo Torinese, dove crea spettacoli, organizza festival e stagioni teatrali: con loro lavorano anche Eugenio Allegri, Roberta Biagiarelli, Anna Coppola, Mariella Fabbris, Lucilla Giagnoni, Marco Paolini, Beppe Rosso, Roberto Tarasco, Paola Rota, Lilli Valcepina, Andrea Violato e tanti altri.

Dal 1988 è Centro di produzione e ricerca teatrale riconosciuto dal FUS. Tra le altre produzioni: Riso amaro (ispirato al film di Giuseppe De Santis, 1987), Villeggiatura, smanie e ritorno (da Goldoni, 1993), Novecento di Alessandro Baricco (1994), Canto per Torino e Aquarium (1995), Uccelli (da Aristofane, 1996), Olivetti di e con Laura Curino (1996). Sono gli anni in cui si definisce la poetica del “teatro di narrazione”.

Nel 2002 il Teatro Laboratorio Settimo confluisce nel Teatro Stabile di Torino, ma il lavoro di chi ha dato vita al progetto prosegue su vari livelli: il teatro di narrazione, il lavoro pedagogico e la formazione, la progettazione culturale.

Nel dicembre 2021 una classe della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino a cui si sono uniti Roberto Tarasco e Gabriele Vacis fonda la compagnia PoEM, Potenziali Evocati Multimediali, che diffonde la formazione teatrale, favorisce l’inclusione sociale e promuove il teatro oltre lo spettacolo, tramite spettacoli, laboratori, seminari e performance. 

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