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Il volo di Gioele: da Chivasso a Milano e Praga. Ora al Teatro Regio di Torino: il sogno che diventa realtà

Il 5 dicembre, quando il sipario del Teatro Regio di Torino si alzerà sulle note potenti e struggenti del Romeo e Giulietta di Prokof’ev, sul palco ci sarà anche un pezzo di Chivasso: Gioele Castagna. Tra talento, sacrificio e poesia del movimento, la storia di un ragazzo che ha imparato a danzare prima ancora di capire che la danza lo stava scegliendo

Chivasso

Gioele Castagna, ballerino professionista del Teatro Nazionale di Praga

Ci sono destini che sembrano scritti in silenzio, nascosti in un gesto leggero, in un passo appena accennato. A volte, il futuro si annuncia così, con storie che sembrano scritte dal destino. Storie che prendono forma in una sala di danza di provincia, tra i passi incerti di un bambino che non ha ancora capito quanto potrà brillare. Una di queste è la storia di Gioele Castagna, nato a Torino il 1° novembre 2006, cresciuto a Chivasso, oggi ballerino professionista del Teatro Nazionale di Praga.

Fra pochi giorni vivrà un momento che resterà impresso per sempre nella sua memoria: il suo debutto al Teatro Regio di Torino, nel balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev, in scena dal 5 al 14 dicembre 2025. Un ritorno “a casa” che ha il sapore delle favole più belle. Per lui non sarà una semplice esibizione: sarà il primo grande debutto professionale in Italia da quando, ad agosto, è entrato nel corpo di ballo del Teatro Nazionale di Praga (Narodni Divadlo). Sarà soprattutto un ritorno alle origini, un cerchio che la vita ha deciso di chiudere proprio nel luogo dove tutto è iniziato.

Gioele Castagna

L’amore per la danza: una scintilla nata a sette anni

Gioele aveva provato diversi sport, ma nessuno riusciva a conquistarlo davvero. Poi, quasi per caso, arrivò una lezione di danza: «I miei genitori, quando ero piccolo, cercavano di spronarmi a provare tanti sport diversi, sperando che almeno uno mi conquistasse. Dopo tanti tentativi andati a vuoto, mi portarono alla mia prima lezione di danza: avevo 7 anni. Da quel momento qualcosa è scattato dentro di me. Rimasi incantato, affascinato… e mi innamorai per sempre».

Le prime esperienze le vive nelle scuole di danza di Chivasso: prima al Politeama, poi alla scuola Emozione Danza, diretta da Noemi Melis, insegnante che Gioele porta nel cuore. È lei a introdurlo al mondo dei musical, ai primi concorsi, alle prime vittorie. «Lì ho conosciuto la mia amata insegnante Noemi, con cui sono tuttora in contatto. Lei mi ha aperto il mondo dei musical, che ancora oggi amo profondamente. Con lei ho partecipato a concorsi di danza e vinto dei premi. È stata fantastica mi ha letteralmente lanciato nel mondo della danza. Le devo tanto!», confessa con profonda gratitudine.

A 12 anni approda a Torino, al DAM del Teatro Nuovo, diretto da Daniela Chianini, dove inizia una formazione più rigorosa nella danza classica. Poi c’è un dettaglio dolcissimo, quasi profetico: Alla scuola materna Beato Angelo Carletti una suora, vedendolo sempre muoversi e ballare, disse ai suoi genitori che un giorno avrebbero dovuto portarlo alla Scuola di Ballo della Scala.

Aveva ragione. A soli 13 anni Gioele parte per Milano. L’ingresso nella Scuola di Ballo del Teatro alla Scala è un traguardo immenso, ma anche un nuovo inizio: „Quando sono arrivato a Milano avevo 13 anni e, a differenza di molti miei compagni, non avevo ancora le idee chiare. Ho un carattere vivace, spontaneo, quasi leggero e non afferravo del tutto il peso e l’importanza di quello che stavo vivendo. Ogni anno in Accademia c’era un esame a rischio bocciatura: se non lo superavi, dovevi lasciare l’istituto. Io non sono mai stato davvero sicuro di me stesso, e questa incertezza frenava la mia consapevolezza. Pero’ riuscivo ad andare avanti, dentro di me avevo comunque attrazione per la danza e quel talento che mi ha aiutato a superare gli esami di fine anno. Credo che solo dopo qualche anno in cui sono cresciuto e maturato, grazie anche ai maestri della scuola di danza della Scala, ho realizzato davvero che quella sarebbe stata la mia strada,” racconta Gioele.

Vivere da solo a 13 anni non è semplice. C’è la nostalgia, la responsabilità, il bisogno di crescere in fretta. «Ho avuto un sostegno enorme dalla mia famiglia e dai miei amici. Lasciare casa non è stato traumatico, ma la vicinanza geografica mi ha aiutato», confida. Cinque anni intensi, pieni di amicizie, emozioni, sacrifici. «Milano per me è una seconda casa. Non dimenticherò nulla di quel periodo.»

L’ultimo anno è stato più pesante: diploma, maturità, spettacoli, audizioni in tutta Europa. Si inviano video, foto, candidature. Si aspettano risposte. Spesso arrivano dei “no”, altre volte promesse che svaniscono. «L’autostima vacilla. Ero stanco, fisicamente e mentalmente. Ma dovevo resistere.» Nel giugno 2025 Gioele ottiene il diploma alla Scala: una tappa che segna la fine di un percorso e l’inizio di un sogno professionale.

Finché una mattina arriva l’invito per l’audizione al Czech National Ballet di Praga. Gioele parte, danza, convince. Viene preso. Il suo primo contratto da ballerino professionista. «Non dimenticherò mai quel giorno. Ho capito che avevo realizzato davvero il mio sogno.»

Da agosto 2025 Gioele fa parte del corpo di ballo del Teatro Nazionale di Praga. E tra le prime tournée della stagione c’è proprio l’Italia, con un titolo che tocca il cuore: Romeo e Giulietta, nella versione di John Cranko: „Con la compagnia del Teatro Nazionale di Praga porteremo a Torino Romeo e Giulietta, un grande balletto del ’900. Racconta un amore autentico, profondo, senza confini: tragico, drammatico, ma allo stesso tempo puro e reale. La storia la conoscono tutti, ma ogni volta emoziona come la prima.”

«È un capolavoro. La coreografia è meravigliosa e la musica di Prokof’ev… mi vengono i brividi ogni volta. E ballarlo a Torino, nella mia città, sul palco del Regio, è un’emozione quasi indescrivibile».

I pregiudizi legati ai ballerini uomini? «Io ho avuto la fortuna di non soffrirne molto, ma tanti sì. Spero che le nuove generazioni crescano in un ambiente più aperto e rispettoso.»

La storia di Gioele Castagna è la storia di un bambino che ballava alla materna, di un ragazzo che ha lasciato casa per seguire un sogno, di un giovane uomo che oggi, a 19 anni, conquista palcoscenici internazionali. È una storia di determinazione, sacrifici, cadute e rinascite. Una storia che rende orgogliosa una comunità intera, che vede in lui non solo un talento, ma la prova vivente che i sogni, quando si nutrono di coraggio, possono davvero diventare realtà.

Gioele Castagna

Ballerino professionista del Teatro Nazionale di Praga

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