Cerca

Attualità

Torino dedica un giardino a Eunice Kennedy Shriver, la donna che ha cambiato lo sport inclusivo nel mondo (VIDEO)

Una cerimonia partecipata tra atleti, istituzioni e Special Olympics per ricordare una visione diventata movimento globale

La cerimonia a Torino

La cerimonia a Torino

La città di Torino ha scelto di legare un pezzo del suo spazio pubblico a una delle figure più luminose del Novecento, una donna che ha cambiato per sempre il modo di pensare lo sport, l’inclusione e la dignità delle persone con disabilità intellettiva. Sabato 29 novembre 2025, tra via Catania e i corsi Regio Parco e Novara, si è tenuta la cerimonia ufficiale di intitolazione del giardino a Eunice Mary Kennedy Shriver, la fondatrice di Special Olympics International, la donna che ha trasformato un’intuizione personale in un movimento mondiale capace di coinvolgere milioni di atleti in oltre duecento Paesi.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Torino, è stata presieduta dalla presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica, Maria Grazia Grippo, e ha riunito istituzioni, associazioni, atlete, atleti e volontari in una mattinata dal forte valore simbolico. Il primo intervento è stato quello di Carlo Cremonte, direttore regionale Piemonte di Special Olympics Italia, che ha tracciato con chiarezza il profilo umano e politico di Eunice Shriver. «Celebriamo una donna che ha cambiato per sempre la storia dello sport e dell’inclusione», ha detto Cremonte, ricordando come Shriver fosse stata «una visionaria capace di credere in qualcosa che allora sembrava impossibile: che una persona con disabilità intellettiva potesse essere un atleta, un leader, un cittadino pienamente riconosciuto». Ha sottolineato anche la sua capacità di «creare spazi di incontro, uguaglianza e coraggio», trasformando l’idea di sport in una leva di emancipazione collettiva.

L’intervento successivo, affidato ad Alessandra Bianco, componente del Board nazionale di Special Olympics Italia, ha rimarcato il ruolo delle istituzioni e delle associazioni nel rendere possibile questa intitolazione. Bianco ha ringraziato il sindaco, la presidente del Consiglio Comunale, l’associazione Pandha e Marco Chessa per l’impegno dimostrato. «Il giardino è il simbolo di quanto la Città di Torino creda nell’inclusione», ha dichiarato, sottolineando come il riconoscimento sia anche un incentivo a proseguire nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, «anche se c’è ancora molto da fare».

La cerimonia si è chiusa con il discorso di Maria Grazia Grippo, che ha inserito l’intitolazione all’interno del percorso di rinnovamento della toponomastica femminile torinese. «Questa intitolazione è una tappa importante», ha affermato, «che dimostra ancora una volta come storie sorprendenti di donne si intreccino nel nostro quotidiano». Grippo ha poi ricordato il valore civile del gesto: «Dedichiamo questo giardino a chi ha speso l’intera vita a tradurre in opportunità concrete principi come l’inclusione e l’uguaglianza». E ha tracciato un parallelo diretto con il lavoro dell’amministrazione: «Come Eunice, anche noi crediamo che lo sport sia il miglior contesto possibile per unire, per permettere alle persone di esprimere talenti, capacità e desideri». Infine ha evidenziato la sintonia tra la Città di Torino e Special Olympics: «Condividiamo gli stessi valori e la stessa visione del mondo. L’istituzione della Consulta comunale per lo Sport ne è la conferma».

Dopo lo scoprimento della targa, uno dei momenti più intensi della mattinata è stato affidato a Elisa Del Signore, atleta leader di Special Olympics, che ha recitato ad alta voce il giuramento degli atleti: «Che io possa vincere, ma se non ci riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze». Parole che incarnano perfettamente la filosofia di Eunice Shriver: lo sport non come competizione cieca, ma come terreno di crescita, determinazione e dignità.

A seguire, atlete e atleti di numerose associazioni – Pandha Torino, Sfide Torino, Audido Torino, Muoversi Allegramente Nole, Cuore Matto Torino, Circolo Richiardi di Settimo Torinese, Filgud Settimo Torinese, Passeportout Varallo Sesia, Asad Biella – hanno realizzato un flash mob sulle note di “Tutta l’Italia”, performance parte del progetto “Special Olympics 2025” che verrà diffuso a livello nazionale il 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.

La scelta di intitolare un giardino torinese a Eunice Shriver non è un semplice atto commemorativo, ma un riconoscimento culturale e politico. La sua vita lo testimonia. Nata nel 1921 a Brookline, nel Massachusetts, sorella di John Fitzgerald Kennedy, ha costruito il proprio impegno pubblico a partire dall’esperienza familiare con la sorella Rosemary, affetta da disabilità intellettiva. Da lì ha maturato la convinzione che dignità, sport e diritti potessero camminare insieme. Laureata in Sociologia a Stanford, Shriver ha guidato la Joseph P. Kennedy Jr. Foundation contribuendo alla creazione di strutture e programmi pionieristici: dal gruppo di lavoro presidenziale sul ritardo mentale nel 1961 alla nascita dell’Istituto Nazionale per la Salute dei Bambini nel 1962, fino alla rete di ricerca universitaria fondata nel 1967.

Riconosciuta come una delle più influenti attiviste statunitensi del secolo, Shriver ha ricevuto la Medaglia presidenziale, numerose lauree honoris causa e il rispetto unanime della comunità scientifica e civile. Ma la sua eredità più grande resta la nascita, nel 1968, delle Olimpiadi Speciali di Chicago, dove affermò pubblicamente che bambine e bambini con disabilità intellettiva «possono essere atleti eccezionali» e che «attraverso lo sport possono realizzare il loro potenziale di crescita». Da quella visione è nato un movimento internazionale che oggi coinvolge oltre sei milioni di atleti in duecento Paesi.

La mattinata di Torino non è stata solo un omaggio, ma un ponte tra passato e futuro: la storia di Eunice Shriver, che ha saputo cambiare il mondo, entra fisicamente nello spazio urbano della città, chiamando a raccolta valori che oggi – più che mai – restano necessari. In quel giardino, tra via Catania e i corsi Regio Parco e Novara, Torino ha messo radici nuove: radici di inclusione, coraggio e sport per tutti.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori