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Da Bologna un segnale chiaro: il Canavese è tra i protagonisti della transizione energetica

Processi già avviati, incentivi attivi e un progetto sociale che rafforza la coesione del territorio

Da Bologna un segnale chiaro: il Canavese è tra i protagonisti della transizione energetica

Da Bologna un segnale chiaro: il Canavese è tra i protagonisti della transizione energetica

L'altra mattina a Bologna, all’interno della cornice della 42ª Assemblea Annuale ANCI, ospitata presso Bologna Fiere, Alessio Bertinato sindaco di Barone Canavese e presidente della Comunità Energetica della Morena Frontale Canavesana Caluso 1294 – ha preso parte a un momento di confronto diretto con i funzionari del GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Nel programma dell’Assemblea era previsto uno specifico panel su “Salute, Energia, Piccoli Comuni e Città”, al quale il GSE ha partecipato presentando, tra l’altro, l’iniziativa “Percorsi Comuni”, che ha come obiettivo rafforzare le competenze delle amministrazioni locali sul tema della transizione energetica.

Per la comunità canavesana è stato un momento prezioso per valutare il proprio stato di avanzamento rispetto alle esperienze raccolte in tutta Italia. Nel Paese, infatti, non sono molte le realtà già operative con impianti funzionanti – e quindi già beneficiarie degli incentivi – come quella del Canavese, che ha potuto condividere quanto sia fondamentale comunicare in modo chiaro il significato e il valore di una CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). L’aggiudicazione del Bando della Fondazione Compagnia di San Paolo, pari a 35.000 euro, offrirà inoltre un ulteriore impulso per sviluppare un progetto solido e realmente utile al territorio.

Sentito sul merito, Bertinato ha ricordato la genesi della comunità energetica e descritto i primi passi fatti: “A un anno dalla costituzione della comunità energetica stiamo procedendo bene. Sapevamo che avremmo dovuto tracciare una strada nuova, perché siamo ‘nati’ tutti lo scorso anno e non avevamo riferimenti consolidati a cui ispirarci: era tutto da costruire. Abbiamo lavorato molto sulla comunicazione nei Comuni del territorio e organizzato incontri individuali con privati e aziende. L’incontro con il GSE a Bologna è stato un’occasione preziosa per comprendere la situazione italiana attuale. Sono confortato dal fatto che, pur essendo molte le comunità energetiche costituite, non sono altrettante quelle già operative: realtà che, come la nostra, scambiano energia da mesi e generano incentivi per i soci”.

Quel “stiamo andando bene” non è retorica: per una comunità che ha visto la luce poco più di dodici mesi fa, l’aver incontrato il GSE e l’aver già avviato processi operativi rappresenta un segnale concreto. Ma Alessio Bertinato ha anche sottolineato le sfide ancora da affrontare e l’importanza del sostegno istituzionale e dell’attività di comunicazione verso cittadini e imprese.

Nel corso dell’Assemblea, l’intervento del GSE ha evidenziato il ruolo sempre più centrale dell’ente: il GSE gestisce l’erogazione dei contributi per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale e affianca ogni giorno cittadini, professionisti, imprese ed enti locali per sostenere lo sviluppo sostenibile del Paese. Ed è proprio a Bologna che il GSE ha presentato “Percorsi Comuni”, un progetto finalizzato a supportare le pubbliche amministrazioni nella transizione energetica, rafforzando competenze e dialogo tra enti territoriali.

Il primo cittadino di Barone Canavese ha inoltre precisato: “La mia speranza – anzi, la mia certezza – è che la comunità crescerà ancora. Proprio per questo abbiamo bisogno di un supporto diretto da parte del GSE, che oggi non è ancora sufficiente. Durante l’Assemblea ANCI abbiamo richiesto ai funzionari del GSE un contatto più stabile e, d’ora in poi, potremo contare su due referenti dedicati: uno a livello regionale e uno a livello nazionale, per accompagnare al meglio lo sviluppo della nostra comunità energetica. Sarà un percorso lungo, ma la squadra dei nostri territori c’è. Auspico che, a livello nazionale, media, governo e fondazioni comprendano davvero – e non solo a spot – l’importanza delle comunità energetiche. Ricordo anche che parte degli incentivi derivanti dall’energia condivisa verranno reinvestiti in iniziative sociali sul territorio”.

Il tono è di fiducia, ma anche di pragmatismo: la comunità energetica non guarda solo all’aspetto tecnico, ma al “territorio”, alla coesione e a un modello di sostenibilità che richiede non solo tecnologia, ma partecipazione, consapevolezza, comunicazione. Ed è proprio in questa prospettiva che entra in gioco il ruolo del GSE, interlocutore imprescindibile per chi vuole trasformare un progetto locale in una realtà energetica strutturata.

Ma cos’è esattamente il GSE e perché è importante? È una società per azioni interamente partecipata dallo Stato, il cui scopo è promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica in Italia. Nel contesto delle comunità energetiche svolge funzioni essenziali: riconosce certificazioni, gestisce incentivi, elabora statistiche e supporta enti locali e organizzazioni nella trasformazione energetica.

L’Assemblea ANCI era già un appuntamento significativo per gli amministratori locali, “un’importante occasione di confronto tra sindaci e amministratori, fondamentale per orientare il Paese verso una coesione sociale duratura, costruita dal basso, per il bene della comunità”, come ha ricordato Gaetano Manfredi, presidente dell’ANCI. La presenza del GSE e la presentazione di strumenti specifici per le amministrazioni locali – come “Percorsi Comuni” – confermano che il tema delle comunità energetiche ha ormai un ruolo strutturale nel dibattito nazionale. Per la Comunità Energetica della Morena Frontale Canavesana, la partecipazione a Bologna significa collocarsi non più solo come “esperienza locale”, ma come parte integrante di un sistema più ampio.

Rientrando in Canavese, Bertinato - e la sua squadra - portano con sé due risultati concreti: un dialogo diretto e continuativo con il GSE e un mandato comunicativo più forte verso il territorio. L’energia buona, come ha sintetizzato, non è soltanto quella che si produce, ma quella che si condivide, che genera valore sociale, che si costruisce insieme. E in un Paese dove le comunità energetiche operative sono ancora poche, affrontare questa fase non come “inizio”, ma come prosecuzione di un percorso solido, è già un traguardo significativo.

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