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12 Novembre 2025 - 21:07
Norbert Lantschner
Sabato 15 novembre 2025, dalle 16.30 alle 18.30, al Restructura Stage del Lingotto Fiere di Torino, si terrà uno degli appuntamenti più attesi del salone dedicato alla rigenerazione e all’edilizia sostenibile: “Il futuro green dell’edilizia – EPBD 4: sanzioni e opportunità”. Tra i protagonisti dell’incontro ci sarà Norbert Lantschner, fondatore del Protocollo CasaClima e figura di riferimento a livello internazionale nel campo dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Collegio Edile ANIEM API Torino, si propone di aprire un confronto a più voci su come la nuova direttiva europea EPBD 4 ridisegnerà il modo di costruire e di abitare in Italia ed Europa.
Nato a Sarentino, in provincia di Bolzano, nel 1956, Lantschner è un tecnico, un pensatore e un visionario che ha trasformato l’edilizia in una questione culturale e morale. Dopo aver conseguito la maturità tecnica “Fach-Ingenieur Maschinenbau” presso l’Istituto Tecnico Superiore di Bolzano, entra a far parte dell’Ufficio Tutela delle Risorse Naturali della Provincia Autonoma di Bolzano, dove si occupa di igiene dell’aria e controllo dell’inquinamento. In quegli anni compie studi di specializzazione in acustica, igiene ambientale e climatologia presso istituti tedeschi, tra cui il Haus der Technik e il VDI Institut. Nel 1995 viene nominato direttore dell’Ufficio “Aria e Rumore” della Provincia, ruolo che ricoprirà fino al 2006, lavorando sul fronte della qualità dell’aria, del contenimento dell’inquinamento acustico e della protezione del clima in ambito urbano.
È in quel periodo che matura la convinzione che il settore dell’edilizia sia il vero nodo della questione ambientale: il più energivoro, il più impattante, ma anche il più promettente per un cambiamento radicale. Da questa intuizione nasce, nel 2002, CasaClima, un protocollo che trasforma per sempre il modo di progettare e costruire. Non si tratta di un semplice marchio di qualità, ma di un sistema culturale che mette al centro non solo l’efficienza energetica, ma anche la salubrità, il comfort e il rispetto dell’ambiente. La certificazione CasaClima – oggi diffusa in tutta Italia e riconosciuta anche all’estero – valuta l’edificio nel suo complesso, misurando consumi, materiali, isolamento, qualità dell’aria interna e comfort abitativo.
Sotto la direzione di Lantschner, CasaClima diventa un laboratorio permanente di innovazione. Gli edifici certificati non sono solo “a basso consumo”, ma esempi di architettura che restituisce più di quanto sottrae. “L’energia più pulita è quella che non consumiamo”, ripete spesso Lantschner, sintetizzando una filosofia che unisce rigore tecnico e senso etico. Negli anni, il modello CasaClima viene esportato in molte regioni italiane e diventa un punto di riferimento per progettisti, costruttori e amministrazioni pubbliche. È un cambiamento di paradigma che anticipa di oltre un decennio la stessa Unione Europea e le sue politiche sul clima e sull’efficienza energetica.
Dopo aver lasciato la direzione dell’Agenzia CasaClima nel 2012, Lantschner fonda la Fondazione ClimAbita, con l’obiettivo di promuovere la cultura della sostenibilità abitativa e diffondere conoscenze e formazione nel campo dell’edilizia responsabile. Da allora, la Fondazione è diventata un punto di riferimento per chi si occupa di progettazione, riqualificazione e architettura sostenibile. Oltre all’attività divulgativa e formativa, Lantschner è autore di numerosi libri, tra cui CasaClima – Vivere nel più (2005), CasaClima – Il piacere di abitare (2007), La mia CasaClima (2009) e Smile Energy – Il coraggio di cambiare per un futuro con futuro (2014). In questi testi emerge la sua convinzione più profonda: l’edilizia non è un settore tecnico, ma un atto politico e civile.
Sul palco del Lingotto, Lantschner porterà questa stessa visione accanto a esperti del settore come, Marco Razzetti e Domenico Fabio Trocino (Collegio Edile ANIEM API Torino), l’architetto e designer Fernando Cesar Mosca, Marco Dutto (presidente della Cooperativa Flavia), Davide Borra e Roberto Vella (Casamiabio Srl), Maurizio Giacoletto (presidente dell’Unione Montana Alto Canavese), Roberta Seno (Accademie Piemonte) e Daniela Ramello (Trafilplast Srl).
Al tavolo con loro anche Valentino Fresia, amministratore delegato della Fresia Alluminio Spa di Volpiano, azienda presente al salone con i suoi sistemi per serramenti minimali ad alta efficienza energetica ed ecosostenibili e soluzioni di design che coniugano bellezza estetica ad elevate prestazioni termo-acustiche. Prodotti di qualità e dall’approccio green certificato.
Il confronto spazierà dal sociale al lusso, per dimostrare che la sostenibilità non è un privilegio, ma una responsabilità condivisa.
Per Lantschner, la nuova direttiva europea EPBD 4, che introduce obblighi e sanzioni legati alle prestazioni energetiche degli edifici, rappresenta una svolta epocale. Non una costrizione burocratica, ma un’occasione per cambiare mentalità. “La transizione ecologica non è una moda, ma una necessità morale. Non possiamo continuare a costruire come se il pianeta fosse infinito”, afferma nei suoi interventi pubblici. Il suo approccio è pragmatico ma anche profondamente umano: una casa non è un contenitore, è uno spazio vitale, una parte dell’ambiente che deve respirare insieme a noi.
Chi ha avuto modo di incontrarlo parla di una figura carismatica e coerente. Lantschner vive tuttora in una casa di legno a Sarentino, progettata secondo i principi che predica da decenni: materiali naturali, luce naturale, zero sprechi, comfort termico senza eccessi tecnologici. È il simbolo tangibile di una filosofia che mette insieme tecnica, etica e bellezza. La sua storia personale si intreccia con quella dell’Alto Adige, regione che grazie al suo lavoro è diventata il laboratorio più avanzato d’Italia per l’edilizia sostenibile e la transizione energetica.
Nel corso della sua carriera, Lantschner ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ambiente Alto Adige e il Premio Internazionale Green Building Award, ed è stato invitato come relatore a conferenze internazionali sul clima, dall’ONU di Montreal nel 2005 alla conferenza di Stoccolma del 2007. È considerato uno dei protagonisti del cambiamento culturale che ha reso la sostenibilità un valore condiviso, molto prima che diventasse un obbligo normativo.
Al Lingotto, la sua lezione non sarà un discorso tecnico, ma un racconto di visione e responsabilità. Parlerà di futuro, ma anche di presente. Di come il vero progresso non sia nella quantità di energia che produciamo, ma in quella che impariamo a non sprecare. Perché, come dice sempre lui, “la casa del futuro non sarà quella che costa meno, ma quella che pesa meno sul mondo”.
In un tempo in cui il “green” rischia di diventare solo una parola di marketing, Norbert Lantschner continua a essere una voce autentica, capace di unire ingegneria e poesia, tecnica e umanità. È l’uomo che ha insegnato alle case – e forse anche a noi – a respirare.

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