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Parco Salvo D’Acquisto: l’occasione persa di Venaria

Tra campi abbandonati, un chiosco bruciato e promesse mai mantenute, l’area verde più grande della città resta dimenticata, mentre i cittadini chiedono sport, socialità e un vero progetto di rilancio

Parco Salvo D’Acquisto: l’occasione persa di Venaria

Parco Salvo D’Acquisto: l’occasione persa di Venaria

A Venaria Reale esiste un’area verde di oltre 32 mila metri quadrati che oggi somiglia più a un’occasione persa che a uno spazio pubblico vivo. È il Parco Salvo D’Acquisto, al confine tra i quartieri San Marchese e Altessano, un luogo che potrebbe diventare punto di aggregazione per famiglie e giovani ma che da anni è trascurato.

Il campo da calcio, troppo ampio e mal curato, è poco adatto ai bambini. Il campetto da basket, un tempo affollato nei fine settimana, oggi si anima solo grazie a qualche evento organizzato da ragazzi volenterosi. All’ingresso resta il piazzale che un tempo ospitava un chiosco, distrutto da un incendio doloso e mai ricostruito.

Molti cittadini, soprattutto chi è cresciuto negli anni in cui il campetto era il centro delle domeniche, lo definiscono “una fortezza in mezzo al deserto dei tartari”: un luogo che porta con sé tanti ricordi ma che oggi appare sospeso tra speranza e inutilità.

Le proposte, intanto, non mancano. C’è chi chiede un campo da tennis, chi uno da pallavolo o un tavolo da ping-pong. Altri puntano alla riqualificazione del giardino per i più piccoli o alla ricostruzione dell’area basket con nuovi canestri e un fondo adeguato. Ma la richiesta più ricorrente riguarda proprio il chiosco: “un ghiacciolo, un aperitivo o una bibita dopo una partita bastano per riportare gente al parco”, dicono i residenti.

Nel dopo pandemia, in cui la qualità della vita urbana passa anche dalla possibilità di frequentare spazi pubblici sicuri e curati, il rilancio del parco avrebbe un valore evidente. “Non c’è bisogno di reinventare l’urbanistica, basta ascoltare la cittadinanza”, è il commento che si sente più spesso parlando con chi vive nei dintorni.

Il potenziale è enorme: festival estivi, rassegne musicali, mercatini, attività sportive, progetti con le scuole ed eventi culturali itineranti. Tutto ciò che altrove già si sperimenta, dal Parco della Mandria al centro storico rinnovato, fino alle attività della Reggia, potrebbe trovare spazio anche al Salvo D’Acquisto.

parco

C’è poi la questione politica. Venaria si candida a diventare Città Europea dello Sport 2025, ma lasciare il parco in queste condizioni stride con quell’obiettivo. Finora gli interventi si sono limitati a qualche taglio del verde e a un miglioramento dell’illuminazione. Troppo poco.

Le risorse, in teoria, ci sarebbero: bandi regionali, fondi del PNRR e finanziamenti europei per la rigenerazione urbana. “Valorizzare il Salvo D’Acquisto non è una spesa, è un investimento”, sottolineano i residenti, convinti che un progetto serio potrebbe rilanciare non solo l’area ma anche l’intera comunità.

Per ora, però, il Parco Salvo D’Acquisto resta fermo, immobile, in attesa che qualcuno scelga davvero di ascoltarlo.

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