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17 Agosto 2025 - 22:19
Anche quest’anno, nel cuore dell’estate, la comunità di Volpiano si è ritrovata per onorare San Rocco. Una ricorrenza che attraversa la memoria storica del paese, ne custodisce l’identità e ne rinnova i legami.
Il 16 agosto, data tradizionalmente associata alla morte del santo, Volpiano ha visto alternarsi momenti di raccoglimento e spiritualità a occasioni di incontro, nel segno di una tradizione che affonda le radici nei secoli.
La giornata si è aperta con la processione verso la cappella dedicata al santo, che ha preceduto la messa solenne. Una fitta partecipazione che ha visto la presenza di molti rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali.
“Un appuntamento che continua a coniugare spiritualità e tradizione, mantenendo vivo un legame con il passato e rafforzando il senso di appartenenza”, ha commentato il sindaco Giovanni Panichelli al termine della cerimonia.
Non si tratta di un rituale formale, ma di un passaggio che conserva un significato preciso. Quella cappella, infatti, è parte integrante della storia di Volpiano. Fu la comunità, nel 1683, a ricostruirla in un momento segnato dalla paura della peste. L’edificio originario era già documentato nel 1483, ma fu proprio l’urgenza di protezione, durante un’epidemia, a dare nuova vita al luogo e a consacrarlo alla figura di San Rocco, tradizionalmente invocato contro i contagi.
Volpiano celebra San Rocco
All’interno della cappella si conservano cinque grandi tele, tra cui spicca “La Madonna dei Santi”, collocata sopra l’altare maggiore e dedicata proprio a San Rocco e San Sebastiano. Gli altri dipinti, distribuiti sugli altari laterali, raffigurano scene religiose legate alla devozione popolare e alle figure dei santi che hanno segnato la spiritualità del territorio. Tra le opere, anche un crocifisso seicentesco di particolare pregio artistico e un organo realizzato nel 1996, che completa l’arredo liturgico.
La scelta di San Rocco come protettore non fu casuale. La sua storia, incerta nei dettagli ma radicata nella memoria collettiva, parla di cura, sacrificio e servizio.
Nato a Montpellier tra il 1345 e il 1350, partì in pellegrinaggio dopo aver distribuito i suoi beni ai poveri. Durante il viaggio si fermò in varie città colpite dalla peste, curando gli ammalati con gesti che la tradizione considera miracolosi. A Piacenza contrasse lui stesso la malattia, da cui guarì per poi essere arrestato a Voghera come sospetto spia. Morì in prigione tra il 1376 e il 1379. La sua figura, a partire dal XV secolo, divenne punto di riferimento per intere comunità europee che gli dedicarono chiese, confraternite e ospedali.
A Volpiano, quel culto ha preso radici profonde, trasformandosi nel tempo in una ricorrenza che non ha mai perso il suo senso originario.
Oggi, come allora, la festa di San Rocco continua a essere un momento in cui la comunità si riconosce, attraversa le generazioni e dà forma a un’identità condivisa. La partecipazione di giovani e famiglie lo conferma: non si tratta solo di custodire una tradizione, ma di farla vivere.
Le rappresentanze delle istituzioni e delle associazioni civili e d'arma
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