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24 Luglio 2025 - 18:22
Quanto tempo ci vuole per rimettere in sesto un tetto che perde?
Qualche mese...? S’intende: ammesso e non concesso che si abbiano i soldi... Diciamo qualche anno? Eventualmente posticipando il finanziamento di bilancio in bilancio, se l’onere fosse troppo alto e si dovesse fare affidamento a qualche fondo dello Stato.
E invece, sotto le rosse torri, l’iter – dal problema del tetto che cade a pezzi alla soluzione pratica di una ditta che piazzi il ponteggio – si è arrestato molto, ma molto prima. Se è vero – e lo è – che da quasi sei anni a questa parte l’antica Sinagoga ebraica situata in via IV Martiri 20 è inagibile e chiusa a chiunque.

La notizia è che finalmente c’è uno studio di fattibilità per la ristrutturazione dell'edificio, almeno per quanto riguarda la parte di proprietà del Comune. È firmato dall’architetto Francesco Bermond des Ambrois, lo stesso che si è occupato del progetto dei bastioni del castello.
La documentazione è stata trasmessa alla Soprintendenza, insieme alla richiesta per la costruzione di un chiosco davanti al castello, destinato a biglietteria e bar, e all’apertura di un’uscita di sicurezza nel cortile interno – sempre del castello – per portare la capienza da 149 a 500/600 posti.
Tornando alla Sinagoga, vale la pena ricordare che è composta da due templi: il Tempio Piccolo, utilizzato come oratorio invernale, conserva un pregevole aròn ottocentesco in legno scolpito e dorato; il Tempio Grande, a pianta rettangolare, con decorazioni neoclassiche, colonne ioniche e una volta a botte, fu inaugurato nel 1875 e ceduto al Comune di Ivrea nel 1980.
In seguito a un importante progetto di restauro, risalente al 1999, venne riaperta al pubblico in pompa magna dall’allora sindaco Fiorenzo Grijuela, alla presenza del presidente della comunità ebraica di Torino Enrico Fubini e dell’allora vescovo Arrigo Miglio.
Di nuovo chiusa nel settembre 2019, quando l'edificio fu dichiarato inagibile a causa di pesanti infiltrazioni dovute a una perdita d'acqua che provocava il cedimento di pezzi di intonaco affrescato.
Morale?
Nel 2021, gli allora consiglieri di minoranza – oggi assessori – Francesco Comotto e Massimo Fresc interpellarono la giunta Sertoli per conoscere le reali intenzioni sul futuro dell’edificio. Poche risposte. E pure confuse.
Poi? Poi la Sinagoga di Ivrea è finita al fondo di un cassetto.
Per questo, di fronte alla paralisi amministrativa, nel marzo 2023 la comunità ebraica aveva risposto con gusto a un invito del gruppo “Laboratorio Civico” per una passeggiata tra i luoghi dimenticati...
“Dopo un bellissimo restauro del 1999 – s’era più o meno lamentata Erna Restivo in un comunicato stampa nel bel mezzo della campagna elettorale – la Sinagoga è inagibile da circa quattro anni e in attesa di una valutazione tecnica che quantifichi gli investimenti necessari per restituirla come luogo di culto e spazio fruibile da tutta la città”.
Ne son passati altri due...
Da allora, della Sinagoga non se n’è praticamente più parlato. E da parte di Laboratorio Civico non s’è sentito neanche un “beh...”.
Incredibile ma vero, considerando che oggi Erna Restivo siede in consiglio comunale tra le file della maggioranza, e ne avrebbe titolo e facoltà.
Una cosa del tipo “A che punto siamo”, scritta a caratteri cubitali in una mozione per impegnare sindaco e assessori a “non dimenticare” i luoghi dimenticati e, soprattutto, a fare in fretta, a non trascinarsi...
Peraltro Erna Restivo puntava anche il dito sulla scuola Materna di via Dora Baltea, sulla casermetta dietro la Stazione, sull’ex Albergo diurno e su via Arduino...
Tutti nel centrosinistra fanno finta di non ricordare e – ci si scusi per il giro di parole – la cosa fa un po’ sorridere, considerando che quel famoso tour tra i luoghi “dimenticati” l’avevano promosso proprio loro...
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DAL SITO WWW.LABORATORIOCIVICO.IT
Il 12 marzo abbiamo proposto la prima passeggiata di comunità. Una visita a quattro luoghi “abbandonati” della città per conoscere, pensare e costruire insieme qualche proposta.
Una mattinata decisamente istruttiva a spasso per Ivrea alla scoperta di alcuni “spazi vuoti” che non possiamo dimenticare. Le guide che ce li hanno fatti scoprire erano le migliori sul mercato: le persone che quei luoghi li vivono, ci hanno lavorato o vi hanno dedicato pensiero e progetti. Ringraziamo quindi chi ci ha accolto e guidato in questa passeggiata insolita.
Grazie a Simonetta che ci ha raccontato con la sua bella voce da insegnante la Scuola Materna di via Dora Baltea, il cui piano superiore è stato abbandonato ormai da anni ed è sempre più degradato. Circa 1000 mq pieni di vuoto.
Grazie a Debora e Ciro, due testimoni di ciò che accade al commercio in via Arduino. Qui il commercio ci parla anche di tessuto sociale, di rilancio della città, di occasioni di incontro, confronto e scambio.
E il the che Debora ci offre, Amazon non ce lo avrebbe mai preparato. Grazie a Liliane Barda, della Comunità ebraica di Ivrea che ci ha ricordato la storia della Sinagoga di Ivrea. Dopo un bellissimo restauro del 1999 è inagibile da circa 4 anni e in attesa di una valutazione tecnica che quantifichi gli investimenti necessari per restituirla come luogo di culto e spazio fruibile da tutta la città.
Grazie a Enzo Vigo che ci ha aperto le porte di uno degli spazi più incredibili della nostra passeggiata: il locali dell’ex Albergo diurno. “Ivrea dovrebbe definire meglio in quale direzione vuole muoversi e definire su un lungo periodo quale debba essere la sua identità. Solo così diventerà un luogo attrattivo per investitori che vogliano puntare su un luogo dal potenziale enorme come l’ex albergo diurno”. Sono parole di Enzo Vigo su cui non possiamo che essere d’accordo. Grazie anche ad Andrea Armandola che ha studiato a fondo questi spazi e ce li ha raccontati.
Infine, grazie ad Andrea Gaudino, che ci racconta dello spazio della casermetta dietro la Stazione, un tempo abitata dal genio ferrovieri e adesso vuota e in cerca di progetti che le diano una seconda vita.
E allora magari varrà la pena ripitturare la scritta che continua ad accoglierci alla stazione ma che oramai nessuno guarda più: IVREA LA BELLA.
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