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Acquedotto di Valle, il Comune chiede compensazioni alla SMAT: scontro in consiglio

Tubature, cali di pressione e strade rotte: il caso accende il parlamentino dell'alto Canavese

Acquedotto di Valle, il Comune chiede compensazioni alla SMAT: scontro in consiglio

Acquedotto di Valle, il Comune chiede compensazioni alla SMAT: scontro in consiglio

Si è parlato della SMAT in consiglio comunale a Sparone, dei danni subiti dal territorio e dei disagi sopportati dagli abitanti a causa dei lavori per l’Acquedotto di Valle. A porre la questione è stata la consigliera della Lista Civica Futura Silvia Leto. L’Acquedotto, in realtà, lei lo ha elogiato, criticando però le conseguenze collaterali legate alla sua realizzazione. «Si tratta – ha elencato – di opere per 250.000.000 di euro, con 140 chilometri di condotte e con 120.000 utenti finali. Quando sarà completato offrirà benefici significativi ma oggi ha un forte impatto sulle comunità locali: espropri di terreni ed occupazione di strade, che poi vengono rattoppate in pessimo modo».

Fatte queste premesse, ha interrogato la sindaca sulle compensazioni: «È inaccettabile che mentre altri comuni si stanno attivando per negoziarle, qui tutto tace e si accettano le briciole. È stato avviato un confronto con la SMAT? Se sì, in quali termini? Se no, perché? Non mi aspetto una risposta generica ma che l’amministrazione decida di farsi valere».

Sorprendendola, la sindaca ha tirato fuori le carte nascoste: «Respingo al mittente l’accusa di immobilità. L’interrogazione è stata presentata il 22 gennaio ma il 14 ero a Torino dall’ingegner Romano al quale avevo chiesto un incontro proprio per parlare di questo».
Sorpresa, la Leto ha dichiarato: «Non potevo saperlo». Questo la dice lunga sull’importanza che la legge sugli enti locali attribuisce alle minoranze: chi governa non è tenuto ad informarle di nulla se non a cose fatte.

Anna Bonino sindaca di Sparone

La sindaca ha raccontato in modo efficace e non molto rassicurante l’incontro con il presidente della Società Metropolitana Acque: «Ho cercato di mettercela tutta perché la SMAT non vuole sentir parlare di compensazioni ma solo di ripristino e Romano è un osso duro. Già mi ero trattenuta il più possibile partendo da ciò che era stato chiesto dalla precedente amministrazione ma lui è stato lapidario: seduto al suo grande tavolo in un ufficio che nemmeno Trump… ha esclamato: “Lei mi sta ricattando!”».

Anna Bonino ha poi proseguito: «La ‘Lista della Spesa’ l’abbiamo fatta, con una nota ufficiale consegnata nei giorni successivi. L’amministrazione precedente aveva chiesto il ripristino della rotonda: abbiamo aggiunto altro ma non vorrei anticipare i dettagli perché non mi piace creare aspettative che poi non vengano soddisfatte». Ha quindi aggiunto: «Nel frattempo, fuori dalla lista della spesa, abbiamo chiesto ed ottenuto, mentre la SMAT effettua i lavori in Piazza del Municipio, la realizzazione di una dorsale di acquedotto in Via Marconi poiché lì, quando l’acqua viene utilizzata dallo stabilimento più in basso, si verificano forti cali di pressione. Inoltre, mentre portano i tubi che, in caso di necessità, andranno ad alimentare il nostro acquedotto, hanno già sostituito quelli troppo piccoli che s’intasavano sempre. Ci hanno assicurato la riasfaltatura di tutta Via Locana ma aspettano prima di finire i lavori».

La Leto ha ripreso il tema delle riasfaltature: «Anche i ripristini vanno fatti bene e non avviene. Ho visto un tombino in cui un bambino potrebbe cadere dentro facilmente». A questo punto la sindaca ha chiesto di segnalare agli uffici comunali le criticità: «Invito tutti a farlo, consiglieri e cittadini, perché non possiamo sapere tutto. Se avete notizie, comunicatecele!».

Tornando al tema degli altri comuni, ha proseguito: «Romano mi ha riferito che due giorni dopo avrebbe visto il sindaco di Locana quindi non è vero che gli altri si sono mossi prima e che hanno ottenuto di più. A Praie è anche sorto un comitato, non l’ha certo costituito il Comune e fra loro non mi pare che corra buon sangue. Se nessuno ha sentito l’esigenza di crearne uno anche qui vuol dire che non serviva».

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