La buca di via Regio Parco? La sindaca risponde col solito disco rotto: “Non è colpa nostra, scriva una mail”

La buca c’è. È lì, fedele come l’influenza d’inverno, in via Regio Parco 3 a Settimo Torinese. Non manca mai. Tutti gli anni torna, tutti gli anni viene rattoppata, e tutti gli anni torna di nuovo, più forte di prima. Potremmo adottarla, farne un monumento, una mascotte urbana. Magari darle un nome, perché no. Ma non preoccupatevi, quest’anno – come ogni anno – qualcuno è passato con un po’ di catrame, ha schiacciato tutto con i piedi (come si fa con l’uva, raccontano i testimoni) e via, problema “risolto”.

Una cittadina esasperata, con abbondante ironia, ha deciso di prendere in giro questa tragicommedia con un post su Facebook: “I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte come speravamo. Così fortunatamente anche il prossimo anno rivedremo scoperta la nostra amica buchetta”. E giù applausi virtuali. La ciliegina? Il ricordo delle elezioni, quando la buca fu coperta “a pedate”, come nei tempi antichi. Ché l’asfalto, si sa, si compatta meglio con le suole da ginnastica che con i rulli compressori.

Ma attenzione, colpo di scena: con il mouse in mano e la prontezza di riflessi di un amministratore pubblico con notifiche attivate h24, la sindaca Elena Piastra si è subito palesata online. Non per risolvere il problema, ovviamente, ma per puntualizzare. Perché – rullo di tamburi – la colpa non è del Comune!

“Gentile Giulia, quell'intervento non è a carico del Comune, ma di Abaco”, scrive la sindaca, esordendo col mantra preferito di ogni amministratore locale in crisi.

“È stato richiesto l’intervento, nel frattempo gli operai sono intervenuti per la sicurezza in emergenza. Se vuole aggiornamenti precisi, scriva una mail a gestione.territorio@comune.settimo-torinese.to.it. Oppure scriva sulla pagina del Comune. O su Settimo Bene Comune. Grazie e buona giornata”.

Ecco, appunto. Buona giornata. Ma scusate: una cittadina segnala un problema che si ripete da anni, e la risposta è… “scriva una mail”? La Piastra, per chi non lo sapesse, passa le giornate su Facebook (ogni post pubblico è attentamente presidiato), ma poi invita a usare la posta elettronica per “fare prima”. Vien quasi voglia di mandarle una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Quello che davvero non si può più sentire, però, è la cantilena del “non è colpa nostra”, recitata ogni volta che qualcosa non va: Erba alta? È colpa del meteo. Luci spente? Colpa di Enel. Rifiuti sparsi ovunque? Seta. Tubature dell'acquedotto rotte? Smat. Autobus fantasma? GTT. E ora… la buca? ABACO.

Abaco, per chi non mastica la sigla, è la società che gestisce le strisce blu, quelle dei parcheggi a pagamento. Quella con il contratto blindato, intoccabile, pluriennale. Quella che ogni volta che si nomina per aumenti o disservizi, parte il coro del “non si può fare niente”. Bene: ora Abaco si occupa pure delle buche. E magicamente la colpa è sua.

Ma allora, di grazia, a che serve un sindaco? A inoltrare mail? A fare da centralinista digitale? A scaricare responsabilità? A fare le passerelle con fotografi appresso nei cantieri del Pnrr che non c'è un Comune che non ce li abbia...

Se ogni volta che c’è un problema la risposta è “non è colpa nostra”, non sarebbe il caso di comunicare ufficialmente che Settimo è governata direttamente da una holding di società esterne?

I cittadini, però, non sono scemi. E sotto al post fioccano i commenti.

Uno scrive: “Hanno tappato buchi qua e là con un pochino di catrame. Appena pioverà, salterà tutto di nuovo. Tanti piccoli sputi di catrame, come dico sempre io”.

Un’altra va dritta al punto: “Quello che non capisco è che qualsiasi cosa succeda non è mai colpa del Comune. Ma noi a chi paghiamo le tasse? Quando le zone restano al buio di chi è la colpa? La sicurezza non è solo emergenza, abbia pazienza…”

E loro, cittadini paganti e buche calpestanti, di pazienza ne hanno avuta tanta. Ora basta. Perché una buca può anche diventare barzelletta, ma una città, no.

Settimo Torinese, la buca che non muore mai: altro rattoppo, altro giro di scuse

Ogni anno la stessa storia: un po' di catrame, la prima pioggia e la voragine torna. La sindaca si rifugia nei social, i cittadini nella disperazione