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NurSind, avviso a Cirio: "Serve chiarezza sulle risorse per liste di attesa"

Il sindacato: “Non si possono chiedere sforzi senza la certezza delle risorse”

NurSind, avviso a Cirio: "Serve chiarezza sulle risorse per liste di attesa"

NurSind, avviso a Cirio: "Serve chiarezza sulle risorse per liste di attesa"

“Siamo stati i primi ad aprire alla Regione Piemonte e continuiamo ancora a sostenere iniziative e programmi che diano risposte ai cittadini sulle liste di attesa utilizzando prestazioni aggiuntive volontarie e retribuite, sottolineando come contestualmente le risorse a disposizione dovranno servire anche per la carenza di personale e in particolare quello infermieristico”, dichiara Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind.

Il sindacato degli infermieri evidenzia che, a distanza di un mese dalla firma dell’accordo con la direzione regionale sanità per la ripartizione delle risorse del 2025 (5,8 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio), i fondi destinati alle prestazioni aggiuntive per far fronte alla carenza di personale e ridurre le liste di attesa non sono ancora stati erogati. “Purtroppo, ad oggi, quell’accordo oltre a non essere mai arrivato alle aziende, non è ancora neanche arrivato nelle mani dei sindacati con la firma del direttore regionale. Crediamo che questo non sia un modo corretto di lavorare, specie se si vogliono condividere azioni con il sindacato”, aggiunge Coppolella.

Liste d'attesa

Il segretario ribadisce la disponibilità del NurSind a partecipare a un tavolo di monitoraggio regionale per garantire un utilizzo trasparente ed efficace delle risorse stanziate: “Ci aspettiamo di essere convocati”, sottolinea.

L’attenzione del sindacato si concentra anche sulle risorse aggiuntive previste dal decreto Milleproroghe, destinate sempre alle prestazioni aggiuntive per sopperire alla carenza di personale. “Se è vero, come abbiamo sostenuto, che bisogna dare risposte alle liste di attesa, non ci dobbiamo dimenticare che i turni di lavoro per mandare avanti i servizi vanno coperti e per farlo non si possono chiedere ulteriori sforzi senza la certezza delle risorse”, conclude Coppolella.

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