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Sanità

Morte cardiaca improvvisa: i medici di Ciriè svelano al Senato come salvare vite con un semplice gesto

Gaetano Senatore e Marco Fadde relazionano sulla diffusione dei defibrillatori e le tecniche di rianimazione in un evento nazionale. Torino si prepara a ospitare RianimaTO, dal 27 al 29 settembre

Gaetano Senatore

Gaetano Senatore

I direttori di Cardiologia e Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Ciriè, Gaetano Senatore e Marco Fadde, sono stati chiamati a intervenire in una conferenza di rilievo nazionale, organizzata dall'Associazione Italiana Cuore e Rianimazione, lo scorso 18 settembre. L’evento si è svolto nella prestigiosa Sala capitolare del Chiostro di Santa Maria sopra Minerva, presso il Senato della Repubblica, in occasione della Giornata mondiale per il cuore che sarà celebrata il 29 settembre.

La conferenza ha messo al centro una delle problematiche più urgenti in campo sanitario: la morte cardiaca improvvisae l'attuazione della legge 116/2021, che promuove la diffusione dei defibrillatori sul territorio italiano. Il dottor Senatore, direttore della Cardiologia di Ciriè, ha illustrato l’epidemiologia dell'arresto cardiaco improvviso, esplorando le cause di questo evento tragico e le strategie per prevenirlo. Ha sottolineato come l'arresto cardiaco possa spesso essere gestito efficacemente se affrontato tempestivamente con gli strumenti adeguati, come i defibrillatori.

Successivamente, il dottor Fadde, direttore dell’Anestesia e Rianimazione, ha approfondito le tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP), evidenziando l'importanza di una pronta risposta all'arresto cardiaco, che prevede non solo la disponibilità di defibrillatori, ma anche una diffusa conoscenza della RCP tra i cittadini.

La prevenzione è cruciale, ma quando l'imprevisto colpisce senza preavviso, l’unica speranza di salvare una vita è l'immediata rianimazione e defibrillazione. Ecco perché la Giornata mondiale per il cuore non è solo un momento di riflessione, ma anche di azione concreta per sensibilizzare la popolazione.

Non è tutto: l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione, con il supporto degli stessi Senatore e Fadde, organizzerà dal 27 al 29 settembre l’evento RianimaTO a Torino, tra via Roma e piazza Castello. L'iniziativa si propone di educare il pubblico alla prevenzione e all’uso dei defibrillatori, rendendo la città parte attiva in una campagna vitale per il cuore. Un’occasione che promette di unire sensibilizzazione e azione, in un contesto di grande visibilità e partecipazione.

Gaetano Senatore

La cardiologia di Ciriè

Non è facile, al giorno d’oggi, trovare una sanità che funziona, ancora di più in Piemonte. Eppure c’è. E’ la struttura di cardiologia dell'ospedale di Ciriè diretta dal dottor Gaetano Senatore. Come si dice oggi: “un’eccellenza”.

Senatore ha 55 anni non ancora compiuti lo avevamo intervistato qualche anno fa. Si è laureato nel 1998 all’Università Federico II° di Napoli. Vive a Ciriè e lavora all’Asl To4 dal 1999. Fino a non molto tempo fa, unico primario di cardiologia rimasto all'Asl To4, era alla alla guida di un gruppo di 32 cardiologi divisi tra le due sedi, a rotazione, in base alle esigenze.

E i numeri non finivano lì. Quelli che hanno letteralmente avevano fatto “strabuzzare” gli occhi agli ispettori dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) nel 2017, erano  i decessi a 30 giorni e a 1 anno da un intervento di angioplastica.

Perchè? Perchè erano ben al di sotto della media nazionale! Una casualità? Non proprio e se ne erano accorti anche a Roma. Avevano chiesto  all’Asl To4 circa 150 cartelle cliniche e poi ci avevano messo sopra un timbro con su scritto: "tutto vero!". Un’eccellenza che fa bene al malato: è stata la sintesi.

Ma c’è anche dell’altro.

C’è che in questa professione la differenza sta nel numero di interventi.

Se ce ne sono da fare tanti i medici rimangono e diventano pure bravi. Se ce ne sono pochi scappano via per andare là dove possono imparare un mestiere importante e difficile come solo può essere quel ritrovarsi tutti i giorni al confine tra la vita e la morte degli altri.

E far passare un palloncino piccolo piccolo nelle vene attraverso dei complicatissimi macchinari di emodinamica e consentire così al sangue di riprendere a correre come prima e più di prima. Questione di precisione, manualità e, soprattutto, grande esperienza. Tanta...

Tutto si decide in pochi minuti dal momento dell’infarto, una vera e propria corsa contro il tempo, che inizia con la chiamata dell’ambulanza medicalizzata e poi all’ospedale attrezzato per poter ricevere il malcapitato.

“Da noi c’è sempre posto. Non abbiamo mai rifiutato nessuno - gongolava Senatore, sempre nel 2017, rispondendo ad alcune nostre domande - Nel 2016 abbiamo totalizzato 1.487 interventi di coronografia e 1.095 di angioplastica. E poi ancora 392 pacemaker...”. Roteava il dito indice mostrandoci le statistiche.

“Io non so in quante altre Asl d’Italia si raggiungano questi numeri. Credo da nessuna parte....”, insisteva con un senso di orgoglio da primo in classifica, considerando anche che un po’ lo era. Magari non primo, ma poco ci mancava.

“A Rivoli e a Orbassano si stanno organizzando come noi. Saranno dei numeri importanti anche lì, ma stiamo parlando di due Asl diverse....” aggiungeva ancora.

A Ciriè la cardiologia ha a disposizione 35 posti letto per chi è in cura riabilitativa o per i malati di particolare intensità. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, il ricovero medio è di 5 giorni e mezzo.

“I letti sono sempre tutti occupati. Non abbiamo mai un posto vuoto...” commentava su è giù per il reparto dell’ospedale di Ciriè. Anche perchè - e anche questo lo dicono le statistiche - l’età media dei soggetti a rischio si è abbassata.

Colpa dello stress, del colesterolo alto, della vita in genere che si fa.

Si cominciano ad aver problemi anche tra i 40 e i 50 anni e su, su, fino a oltre gli 80.

“Applichiamo alla lettera i protocolli. Al paziente raccontiamo tutto quel che c’è da raccontare, cercando di metterlo a suo agio, di tranquillizzarlo ma anche di approfondire la conoscenza sulle cardiopatie... ”. Nell’elenco dei punti di forza dell’intera struttura anche la teletrasmissione delle analisi dei pazienti a rischio. “Questo ci consente di rispondere velocemente e favorire la presa in carico di un malato nel minor tempo possibile...”, concludeva Senatore.

E questo, scusate se è poco, è qualcosa di cui andare fieri.

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