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Castiglione

Supermercati ostaggio delle baby gang, Borello denuncia per furto un quattordicenne

Fiorenzo Borello, titolare di 52 punti vendita che portano il suo nome, ha deciso di agire dopo essersi consultato con il comandante della Polizia Municipale ed una psicologa

Fiorenzo Borello

Fiorenzo Borello, titolare dei 52 punti vendita che portano il suo nome

"Una volta rubavamo le ciliegie. Oggi i ragazzini rubano superalcolici. Così non si può andare avanti, per questo ho deciso di denunciare".

Fiorenzo Borello, 70 anni, imprenditore titolare della catena di supermercati che portano il suo cognome con 52 punti vendita tra il Canavese, Torino, prima cintura e collina, è sconfortato. Da troppo tempo assiste ad un fenomeno che sta dilagando. Quello dei furti ad opera di ragazzini, poco più che bambini che, un po' per noia, un po' per sfida, agiscono indisturbati tra le corsie.

Ora, però, ha deciso di prendere una posizione decisa, denunciando quel che avviene nei suoi negoziE non importa il valore della merce. Quel che conta è il gesto.

L'ultimo caso, avvenuto il 20 agosto presso il supermercato di Giaveno, ha visto un minore rubare una bottiglia di vodka, sollevando preoccupazioni sulla crescente diffusione di furti, in particolare di alcolici, da parte di adolescenti.

"Questa problematica deve far riflettere e mettere ancora più in guardia le istituzioni, le realtà del sociale e le forze di polizia," commenta Borello, "perché sta assumendo proporzioni preoccupanti dal punto di vista sociale."

L’azienda Borello ha recentemente rafforzato le misure di sorveglianza nei propri punti vendita, permettendo di "cogliere sul fatto" i responsabili di tali atti. Tuttavia, nonostante il dispiacere, Borello ha deciso di denunciare il giovane autore del furto di Giaveno, ritenendo che questo gesto sia necessario non solo come forma di prevenzione per il futuro, ma soprattutto come un atto di giustizia sociale.

"Al di là del valore della merce sottratta nell'ultimo episodio, abbiamo deciso di presentare denuncia-querela nei confronti del giovane autore del furto. Crediamo che sia fondamentale far comprendere ai giovani che si tratta di azioni criminose e dannose per il vivere civile, non solo per la nostra azienda," prosegue Borello.

Il problema, sottolinea, non è isolato a Giaveno. Anche nel punto vendita di Castiglione Torinese, paese da dov'è nato l'impero Borello, si verificano questi episodi.

Ad essere preso di mira è il negozio di via Don Brovero, dove la situazione è diventata insostenibile. "A Castiglione, nel punto vendita più piccolo, siamo in balia da mesi di tre ragazzini che vengono tutti i giorni e la fanno da padrone. Soprattutto di pomeriggio, quando c'è meno lavoro e c'è solo un dipendente alla cassa e uno al bancone. Una volta rubano una coca cola, una volta una bottiglietta d'acqua. È come una sfida per loro, un gioco. A Giaveno parliamo di una bottiglia di vodka, superalcolici dunque. Rischiamo anche di finire nei guai per somministrazione a minori".

Borello è profondamente preoccupato per l’impatto di questi episodi, specialmente nei piccoli centri. "Non so perché succeda più nei paesi. È un disastro", commenta.

"Ho denunciato a malincuore, spiace denunciare un ragazzino di 14 anni. Ma le mamme devono sapere. I ragazzini di 14 anni oggi sono molto svegli a fare queste cose. Credo che serva, i genitori devono fare la loro parte. A Castiglione mi sono limitato a fare una segnalazione. Sono intervenuti i carabinieri di San Mauro Torinese. Mi hanno riferito che le mamme sono state molto grate di essere state messe al corrente e che sono subito intervenute prendendo provvedimenti".

Il problema, secondo Borello, non si limita ai furti, ma riflette una crisi più ampia nel modo in cui i giovani vengono educati. "Non troviamo più personale. Le famiglie non insegnano a fare i lavori umili. Il salumaio, il verduriere. Sono tutti troppo protetti questi ragazzi. Ce l'ho con le famiglie. Poi sono il primo ad aver dato troppo ai figli, ma reputo che non bisognerebbe mai abdicare al ruolo di genitore e di educatore".

Prima di procedere con la denuncia, Borello ha consultato sia i carabinieri che una psicologa specializzata in bambini, che lo ha incoraggiato a intraprendere questa strada. "Mi ha detto che bisogna farlo. Altrimenti non veniamo fuori", spiega Borello, evidenziando la necessità di affrontare il problema alla radice.

Fiorenzo Borello, con oltre 50 anni di esperienza nel settore e alla guida di una delle catene di supermercati più importanti della regione, è anche un amministratore pubblico. Da dieci anni siede tra i banchi del consiglio comunale di Castiglione, ptrima in opposizione, da sei anni a questa parte in maggioranza, con deleghe al Bilancio.

Ed anche in virtù di questo ruolo che ricopre, si fa portavoce di un messaggio chiaro: "Per proteggere il vivere civile, è necessario che i giovani comprendano la gravità delle loro azioni e le famiglie riprendano il loro ruolo di guida e di educazione. E' quel che ho detto anche al comandante della polizia municipale di Giaveno quando ho deciso di sporgere querela".

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