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Brandizzo
20 Marzo 2024 - 14:32
carabinieri
L'appello di questa notte, partito da questo giornale per aiutare la giovane Iuliana Luncas, 34 anni, di origini moldave, che da una settimana era accampata al freddo e al gelo in un piccolo giardinetto a Brandizzo, circondata dal verde ma isolata dal calore umano, non è passato inosservato.
Dopo aver appreso la notizia, una pattuglia del nucleo radiomobile dei Carabinieri di Chivasso l'ha cercata, trovata e accompagnata al pronto soccorso di via Caluso a Chivasso per le cure del caso. La donna ha poi trascorso tutta la notte in ospedale. Questa mattina, sempre i Carabinieri e il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, non l'hanno persa di vista nemmeno un attimo e si sono adoperati per trovarle una sistemazione provvisoria e per avviare le pratiche presso il Consorzio dei servizi socio-assistenziali.
Iuliana Luncas ci aveva telefonato intorno alla mezzanotte per raccontarci la sua storia, con un filo di voce, senza più lacrime da versare. E di lacrime, ci ha detto, ne ha versate tante.
Non una donna in cerca di pietà, ma di comprensione e di un'opportunità per riscrivere il proprio destino in Italia, il paese che 8 anni fa aveva scelto come sua nuova casa.
La storia di Iuliana è quella di un sogno interrotto, di una vita che ha preso una brutta piega, inaspettata e disperata.
Arrivata in Italia con un figlio in grembo e la speranza e l'entusiasmo di chi crede in un futuro migliore, Iuliana ha vissuto a Brandizzo e a Sondrio, dove ha lavorato fino al 2022 e costruito un pezzo della sua vita.
La sua era una storia come tante altre, fatta di lavoro, di sogni e di una famiglia che stava crescendo.
Ma la vita, si sa, a volte prende delle strade inaspettate. La separazione dal compagno italiano e dal figlio ha segnato l'inizio di un periodo di instabilità.
Iuliana ha cercato conforto e un nuovo inizio in un'altra relazione, ma anche quella è finita male, e lei è rimasta sola.
"Mi ha abbandonata come si fa con un cane...", ci ha raccontato questa notte...
Ecco perché Iuliana aveva trovato rifugio in un giardinetto di Brandizzo.
"Io non voglio niente dall'Italia. Cerco solo una casa e un lavoro," ci ha detto con la voce tremante ma chiara nella sua richiesta di aiuto, carica di dignità.
"Il mio permesso di soggiorno è scaduto e questo mi impedisce di fare qualsiasi cosa...".
In questa situazione di vulnerabilità, Iuliana, nei giorni scorsi, si era rivolta a un'associazione che dà assistenza alle donne, sperando di trovare sostegno e comprensione. Anche da questa via non sono però arrivate risposte, e lei era rimasta sola, a confrontarsi con la solitudine e la lotta per la sopravvivenza.
La domanda è: che cosa si poteva fare? Tutto, salvo lasciare una donna a bivaccare in un giardinetto.
Evidentemente, la storia di Iuliana non è solo quella di una donna in difficoltà, ma è il riflesso di un sistema che a volte dimentica di ascoltare e di accogliere chi ha più bisogno.
Mentre Iuliana sta sperando in un cambiamento, la sua storia ci ricorda l'importanza dell'empatia e dell'impegno sociale per cambiare le sorti di chi vive un momento di avversità, in un mondo che troppo spesso si chiude nell'indifferenza. Una storia di vita vera, palpabile, che merita di essere ascoltata e sostenuta.
Per Iuliana, e per tanti altri nella sua situazione, il cammino verso la speranza e la dignità inizia con l'impegno concreto di chi può fare la differenza.
In chiusura un applauso ai carabinieri di Chivasso. Bravi! Bravo l'appuntato Leone che questa notte si è dato un gran da fare. Bravo il Comandante Urbano Marrese. E' così che si fa
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