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Il caso
24 Gennaio 2024 - 18:08
Il verbale e l'auto multata (al di là della linea di arresto)
Mese dopo mese il semaforo "spara multe" presenta a Mappano acquisisce nuove funzionalità. Dopo le multe per chi sbaglia corsia ora arrivano quelle per chi, con il semaforo rosso, supera la linea di arresto ma non attraversa del tutto l'incrocio.
Il caso è stato segnalato da uno dei cittadino multati, la sanzione è del 21 dicembre 2023. L'automobilista si è fermato sotto il semaforo al di là della linea di arresto ed ha attraversato quando la luce del semaforo è diventato verde. Non si tratta, dunque, di un passaggio con il rosso ma di una violazione della segnaletica orizzontale.

La multa
Secondo la sentenza n. 460/2017 della Cassazione, è valida la multa quando dalla foto si vede l’automobile a cavallo della linea di arresto con il semaforo rosso.
Questa è una violazione del Codice della Strada e può portare a una sanzione pecuniaria e alla decurtazione di punti dalla patente diversa da quella (più grave) per l’attraversamento con il semaforo rosso.
Difatti la multa per il passaggio col rosso va da un minimo di 167 euro ad un massimo di 655 euro; e, nelle ore notturne (dalle 22 alle 7) l’importo va da 200 euro a 646 euro. È altresì prevista la decurtazione di sei punti dalla patente di guida. I punti in meno raddoppiano se il contravventore è un neopatentato (cioè chi è in possesso della patente A o B da meno di tre anni).
La patente può essere sospesa, da uno a tre mesi, se nell’arco di un biennio l’infrazione è stata commessa più di una volta.
Se invece l’incrocio non è stato superato e ci si ferma comunque dopo la linea di arresto sulla strada, il Codice prevede una multa di 42 euro (56 euro di notte) e la sottrazione di solo due punti dalla patente.
Rileva la circostanza (risultante dalla foto prodotta dalla polizia e scattata dal T-Red) della posizione del veicolo a cavallo della linea di arresto con semaforo a luce rossa, congiuntamente all’altra foto, che mostra il veicolo nella posizione oltre la linea di arresto sempre con luce semaforica rossa.

Il semaforo "incriminato" presenta a Mappano
Nei mesi scorsi sono stati tantissimi i cittadini multati dal T-Red di via Rivarolo a Mappano, in direzione Torino. A qualche mese dall’esplosione del caso, un numero considerevole di automobilisti si è unito per fare fronte comune e affrontare le multe ricevute per l’utilizzo scorretto della corsia destinata alla svolta a sinistra per raggiungere Torino.

Dalla scorsa estate infatti, il semaforo (che è lì presente da molti anni) ha iniziato a multare anche chi prosegue diritto utilizzando la corsia sbagliata (quella per la svolta obbligatoria a sinistra).
Molti automobilisti, in pratica, si fermano sotto il semaforo che impone la svolta a sinistra e quando viene verde la luce per andare dritto proseguono diritto. Agendo in questo modo, però, vengono trattati come se attraversassero l’incrocio con il rosso (anche se di fatto non lo fanno) perché nella corsia della svolta il semaforo è ancora rosso. Quindi per loro scattano 160 euro di multa e 6 punti in meno sulla patente. Per difendersi da queste sanzioni ritenute eccessive, molti cittadini hanno incaricato avvocati di fare ricorso. Al momento siamo a circa 170 verbali contestati. I ricorsi sono stati presentati al Prefetto, mentre altri hanno optato per rivolgersi al Giudice di Pace di Ivrea.
L'elenco di tutti i ricorsi è presente sul sito del Comune di Mappano. L'amministrazione, infatti, è stata costretta a rivolgersi ad un legale per fronteggiare la contesta in tribunale.

Una delle delibere pubblicate sul sito del Comune di Mappano
Le principali rimostranze dei cittadini riguardano la mancanza di informazioni da parte degli organi comunali a proposito a questa nuova norma e la richiesta di una sanzione più leggera. L'utilizzo della corsia sbagliata e il non rispetto della segnaletica orizzontale, infatti, prevedono una multa di soli 50 euro e una decurtazione di 2 punti sulla patente. Qui invece si punisce l'automobilista come se avesse attraversato l'incrocio con il rosso.
La questione rimane ancora aperta e sarà interessante vedere come si svilupperà il dibattito nei prossimi mesi, con l'esito dei ricorsi attesi nel 2024.
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